02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

RENÈ REDZEPI CALA IL TRIS: AL “NOMA” DI COPENAGHEN “IL WORLD’S BEST RESTAURANT” 2012. IN CLASSIFICA PER L’ITALIA BOTTURA, ALAJMO E LO PRIORE. MA L’ALTA CUCINA SI MUOVE IN TUTTO IL MONDO, CON L’EUROPA CHE “RESISTE”, LE AMERICHE E L’ASIA CHE AVANZANO

René Redzepi, con il suo Noma di Copenhagen, cala il tris e si conferma per il terzo anno consecutivo in testa alla “The 50 Best Restaurants of the World”, l’oscar della ristorazione mondiale promosso da S. Pellegrino e dalla celebre rivista “Restaurant magazine”, di scena oggi a Londra. Un grande risultato per lo chef che a “soli 34 anni ha già lasciato il suo segno nella storia della cucina trasformando Copenhagen in una tappa imprescindibile nel nuovo atlante della gastronomia mondiale”, ha detto il guru Ferran Adrià, ed è tra i 100 personaggi più influenti del pianeta per la rivista “Time”.
Bene, ma non benissimo, l’Italia, che conferma nei primi 50 soltanto tre dei ristoranti in classifica nel 2011: L’Osteria Francescana di Massimo Bottura alla posizione n. 5 (era al n. 4 nel 2011), le Calandre di Rubano di Alajmo che conferma la posizione n. 32, e Il Canto di Siena di Paolo Lo Priore, che scende alla posizione n. 46 (era al n. 39 nel 2011).
Escono dai 50 migliori ristoranti al mondo, dunque, Cracco di Carlo Cracco a Milano (posizione n. 33 nel 2011), Dal Pescatore di Antonio e Nadia Santini a Canneto sull’Oglio (Mantova, n. 38 nel 2011) e il Combal.0 di Davide Scabin a Rivoli (Torino, n. 28 nel 2011).
Nel complesso, l’Europa continua ad essere la patria prediletta del buon magiare (la classifica completa su www.theworlds50best.com), grazie anche a 7 ristoranti francesi (5 dei quali nei primi 20) e ai 5 della Spagna, tra cui l’Arzak di Elena Arzak alla posizione n. 8, che ha vinto anche il premio speciale “Veuve Clicquot World’s Best Female Chef”.
Il premio “Chefs’ Choice award”, ovvero quello che uno chef riceve grazie alle segnalazioni dei colleghi in classifica, è stato assegnato a Andoni Luis Aduriz del Mugaritz di San Sebastian nei Paesi Baschi: devastato dalle fiamme due anni fa, oggi il ristorante è, come nel 2011, alla posizione n. 3. Ma la ristorazione di qualità sembra godere di un certo dinamismo in tutto il mondo: l’Inghilterra, che dal 2002 ospita la cerimonia di assegnazione degli award della cucina, incassa un discreto bottino con l’inserimento del Dinner di Heston Blumenthal in posizione n. 9, la new entry più importante in classifica. Va invece all’australiano Brett Graham del The Ledbury di Londra, il premio Highest Climber ovvero il premio alla “scalata” più importante della classifica, con un salto di ben 20 posizioni, fino alla n. 14.
E la Scandinavia d’eccellenza non è solo Redzepi: il vincitore del premio “One To Watch” (Ristorante da tenere d’occhio) del 2011 il Frantzén/Lindeberg di Stoccolma, non ha deluso le aspettative ed è salito di 37 posti, raggiungendo la posizione n. 20. Ma la Svezia, celebra un’altra new entry in classifica, alla posizione n. 34 posto, con il Fäviken di Magnus Nilsson , e il ritorno nella top 50 del ristorante Mathias Dahlgren di Stoccolma al n. 41.
E il ristorante da tenere d’occhio, il “One To Watch” 2012 è, invece, La Grenouillère, ristorante a nord della Francia diretto da Alexandre Gauthier che, nel 2003, a soli 24 anni, decide di cambiare le sorti del ristorante di famiglia trasformando una tranquilla maison di campagna in un laboratorio gastronomico fatto di idee e scelte avventurose che hanno fatto conquistare al giovane cuoco la ribalta internazionale. Oggi il ristorante è alla posizione n. 81.
Tra le novità del 2012 anche il premio Slow Food Uk Award, destinato agli chef ed ai ristoranti che promuovono la produzione su piccola scala e l’approvvigionamento sostenibile di ingredienti di qualità, assegnato al ristorante Steirereck di Vienna, in Austria.
Ma anche al di là dell’Oceano Atlantico non stanno a guardare: 8 i ristoranti targati Usa nella classifica 2012. La migliore posizione se la aggiudica Per Se di Thomas Keller a New York che riceve il premio alla carriera, il “S.Pellegrino Lifetime Achievement”, come protagonista della classifica fin dal suo esordio. E il suo primo ristorante, The French Laundry, ai primi posti tra il 2003 e il 2004, è rientrato nel 2012 alla posizione n. 43.
Ma anche il Sud America guadagna posizione: il brasiliano D.O.M. di San Paolo, con lo chef Alex Atala, sale di tre posizione e si colloca alla n. 4, appena ai piedi del podio, con il premio di “Best Restaurant in South America”, ma non mancano altri ristoranti sudamericani in classifica, 2 dal Messico e uno dal Perù.

Focus - Australia & Asia
Se Europa (tanto a Nord che nel Mediterraneo), ed Americhe continuano a migliorare la qualità della loro alta cucina, anche ad Est le cose non vanno diversamente: con 6 ristoranti in classifica, l'Asia conferma la propria sempre più importante presenza sul mappamondo gastronomico. Non a caso gli organizzatori della cerimonia londinese hanno annunciato la creazione del premio Asia’s 50 Best Restaurants, che si terrà a Singapore nel febbraio 2013. La notizia del nuovo premio, che sarà sponsorizzato da S.Pellegrino e Acqua Panna, è stata accolta con entusiasmo dai migliori chef del continente asiatico, tra cui Ignatius Chan del ristorante Iggy’s di Singapore, che si è aggiudicato il premio Best Restaurant in Asia 2012, alla posizione n. 26 della classifica generale. Ed il premio Best Restaurant in Australasia è andato invece al ristorante Quay di Sydney.

Focus - Come funziona la “The 50 Best Restaurants of the World”
837 è il numero dei votanti dell'edizione 2012, un piccolo esercito di ristoratori, gastronomi e giornalisti, sensibili al lato più innovativo della ristorazione che guardano con curiosità e attenzione al mondo che cambia, anche tra i fornelli. In pratica come funziona? Il mondo è viene suddiviso in 27 aree geografiche (Brasile, Francia, Asia Centrale & Russia, Europa dell'Est, Medio Oriente & Nord Africa, Grecia, Turchia, Cipro & Georgia, Benelux, Italia, Hong Kong, Macao, Taiwan, Austria, Svizzera & Liechtenstein, Danimarca, Norvegia & Svezia, UK & Irlanda, USA Stati dell Est, Germania, America Centrale & Messico, Sud America (eccetto il Brasile), Europa del Nord Est, Islanda & Groenlandia, Sud Africa, Sud Est Asiatico - Sud, Sud Est Asiatico - Nord, Cina & Korea, Australasia & Oceania, Spagna & Portogallo, India , Usa - Ovest, Usa - Centro & Canada, Giappone ). Ognuno dei 31 votanti all’interno di ciascuna area è chiamato a segnalare i 7 ristoranti più interessanti visitati negli ultimi 18 mesi di cui almeno 3 al di fuori della zona geografica di appartenenza. Non esiste una regola da seguire per l’assegnazione del voto che è indipendente da elementi quali la categoria di appartenenza o ancora il genere di cucina proposto. Tale è il numero dei giurati e il loro variegato profilo e tale è l’interesse che la cucina e gli chef suscitano ormai da anni a livello globale che è difficile rimanere indifferenti ad una classifica, unica nel suo genere, che ha il pregio di mettere a confronto le migliori insegne di tutti i continenti individuando i nuovi protagonisti di un ambiente naturalmente mutevole e creativo come la cucina.

Focus - Ecco La “The 50 Best Restaurants of the World”
1 Noma
2 El Celler De Can Roca
3 Mugaritz
4 D.o.m.
5 Osteria Francescana
6 Per Se
7 Alinea
8 Arzak
9 Dinner, Heston Blumenthal, Mandarin Oriental
10 Eleven Madison Park
11 Steirereck
12 L'atelier De Joel Robuchon Paris
13 The Fat Duck
14 The Ledbury
15 Le Chateaubriand
16 L'arpege
17 Pierre Gagnaire
18 L'astrance
19 Le Bernardin
20 Frantzén/lindeberg
21 Oud Sluis
22 Aqua
23 Vendome
24 Mirazur
25 Daniel
26 Iggy's
27 Les Creation De Narisawa
28 Nihonryori Ryugin
29 Quay
30 Schloss Schauenstein
31 Asador Etxebarri
32 Le Calandre
33 De Librije
34 Fäviken Magasinet
35 Astrid Y Gaston
36 Pujol
37 Momofuku Ssam Bar
38 Biko
39 Waku Ghin
40 Quique Dacosta Restaurant
41 Mathias Dahlgren
42 Hof Van Cleve
43 The French Laundry
44 Amber
45 Vila Joya
46 Il Canto
47 Bras Restaurant
48 Manresa
49 Geranium
50 Nahm

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli