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RICERCA AGRITURISMO.IT - ECO-RESPONSABILE, GOLOSO, IN CERCA DI BENESSERE, MA CON LA SEMPLICITÀ DI SEMPRE: ARRIVA L’IDENTIKIT DELL’AGRI-TURISTA. LA TOSCANA SEMPRE AL TOP DELLE METE PIÙ RICERCATE, SEGUITA DALL’UMBRIA

Chi, come e dove ... Chi è l’agriturista di oggi? A frequentare gli agriturismo sono prevalentemente persone delle fasce d’età centrali: 35-44 anni (32,2%), 45-54 (27,3%) e 25-24 (22,2%); perr oltre la metà dei casi si recano in un agriturismo più di una volta l’anno. In agriturismo si va in vacanza con il proprio compagno/a (57,7%), con tutta la famiglia (47,1%) e anche con gli amici (36,3%): per niente diffuso invece l’agriturismo come meta per viaggi organizzati o legati al lavoro. Stravincono come mete di soggiorno, in cui i partecipanti all’indagine sono stati almeno una volta, le due regioni “storiche” dell’agriturismo italiano, la Toscana (64,6%) e l’Umbria (43,6%). Si fanno avanti subito dopo altre regioni dell’Italia centrale (Marche, Lazio, Emilia Romagna) ed emerge come destinazione del Sud la Puglia, visitata soggiornando in agriturismo dal 14,2%. Lo ha evidenziato un indagine di www.agriturismo.it, il portale dell’agriturismo più visitato in Italia, condotta su 2.137 utenti del sito, per tracciare l’identikit dell’agri-turista, evidenziandone caratteristiche ed esigenze.
“Ci occupiamo di agriturismo dal 2000 e abbiamo vissuto insieme ai nostri operatori l’evoluzione del settore, che oggi è sempre più diversificato in termini di offerta, servizi, caratteristiche” spiega Veronica Mariani, amministratore delegato di Premiaweb, la società editoriale che ha creato www.agriturismo.it. “Abbiamo capito che anche gli utenti sono cambiati di conseguenza. Con questa indagine abbiamo voluto verificare come ha reagito a questa trasformazione l’agri-turista, che identità precisa ha assunto, quali esigenze emergono oggi rispetto al passato, in cui prevaleva in assoluto la tradizionale visione di una vacanza “a tutto risparmio”, semplice e vicina alla natura”.
Una scelta per la tavola e per la vacanza
L’agriturismo è identificato sostanzialmente in egual misura come luogo dove soggiornare per una o più notti (53,1% dei rispondenti) o come ristorante con prodotti tipici e biologici (46,9%). Il cibo tipico/biologico è, però, un elemento essenziale per un pranzo, ma anche per una vacanza, se è vero che il 54,3% degli intervistati definisce “golosa” (ovvero attenta al gusto e al buon cibo) la sua vacanza ideale in agriturismo.
L’agriturismo? Non è “una vacanza come le altre”
Indipendentemente dalla meta, la vacanza in agriturismo non è affatto “una forma di vacanza come un’altra” per il 64,5% dei rispondenti. Ha una sua identità ben definita fatta di sostenibilità - tanto che il 65,6% dichiara di essere sostanzialmente disposto a spendere di più per un soggiorno ecoresponsabile - di ricerca di relax e servizi legati al benessere (63,3%) e comunque anche di risparmio, fattore che conta nella scelta insieme ad altri nel 63,1% dei casi.
Una vacanza golosa, ma sobria
Le preferenze rispetto alle vacanze degli agri-turisti sono indicative della percezione che si ha di questo tipo di viaggi. Si preferisce una vacanza golosa (54,2%), ma anche meditativa - intesa come ricerca di sobrietà e tranquillità (40,3%). Il risparmio viene solo al terzo posto (29,6%); emerge la preferenza per una scelta di tipo ambientalista, indicata nel 28,1% dei casi, sintomo della crescente attenzione all’eco-responsabilità già rilevata.
“L’agriturista oggi è un turista consapevole che cerca un uso intelligente del proprio denaro, piuttosto che il risparmio in quanto tale; la scelta “naturale” è intesa in senso assai più ampio che in passato, tanto è vero che sono sempre più numerosi coloro che cercano elementi quali l’utilizzo di fonti alternative, le scelte di bioedilizia, la bioagricoltura” aggiunge la Mariani. “Un’altra tendenza importante è quella che vede la vacanza in agriturismo come una occasione a tutto tondo, che coniughi natura e cultura”.
Natura & Cultura
Infatti, tra i requisiti irrinunciabili per un agriturismo indicati dai partecipanti all’indagine si fanno strada richieste che segnalano una ricerca di arricchimento della vacanza con attività culturali e educative: il 32,8% ritiene irrinunciabile in un agriturismo l’organizzazione di percorsi e attività naturalistiche, il 28% apprezza il fatto che si sia operato un recupero di strutture e attrezzature storiche e che l’agriturismo si trovi in aree di elevato interesse storico e culturale.
Un po’ di nostalgia per la genuinità “del passato”
L’aumento delle strutture e la loro grande diversificazione è percepita chiaramente dagli agri-turisti, ed anche dalle loro tasche: il 61,3% ritiene infatti che oggi nel settore l’offerta comprenda soluzioni per tutte le possibilità economiche. Ma questa varietà ha i suoi pro e alcuni contro, rilevati nell’indagine attraverso domande. Al di là dei cambiamenti resta essenziale per il maggior numero di persone trovare in agriturismo la semplicità dell’accoglienza e la fedeltà al territorio: una accoglienza di tipo familiare (75% dei rispondenti) che preveda però il bagno in camera (82,5% dei rispondenti: semplice non è sinonimo di spartano), l’utilizzo prevalente di prodotti propri (54,2%) e la proposta di menu legati alle stagioni e alle ricette locali (51,5%).
Al bando i “finti agriturismi”
Specularmente, fra i problemi sorti più spesso durante le vacanze in questo tipo di strutture si segnalano proprio in particolare il fatto di essersi imbattuti in una azienda agricola “finta” - cioè distante nell’offerta e nell’accoglienza dal modello di agriturismo tradizionale (49.5%) - in proposte di menu banali e non legate al territorio (33,4%) ed una poca chiarezza rispetto a caratteristiche e servizi offerti (27,9%). Emerge infine una certa “nostalgia” per la genuinità di un tempo: il 39% dei rispondenti ritiene infatti che la commercializzazione spinta ed alcuni “furbi” stiano rovinando il settore, altrettanti ritengono che oggi l’offerta in generale sia molto più professionale di qualche anno fa, ma non più così genuina.
“L’equilibrio fra evoluzione e arricchimento dell’offerta e rispetto delle caratteristiche genuine e naturali della vacanza in agriturismo è un “dilemma” che riguarda sia gli operatori di agriturismo, sia gli agri-turisti: più servizi e opzioni comportano una maggiore complessità, che può essere gestita con successo soltanto restando ancorati con forza alla qualità” conclude Veronica Mariani.
I risultati di questa indagine confermano la validità della scelta che www.agriturismo.it ha fatto fin dall’inizio, puntando sulla selezione accurata delle strutture, da aiutare e seguire nel loro sviluppo”, conclude la Mariani.

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