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RICERCA: SE IL GENE FA CRACK, I DOLCI NON FANNO INGRASSARE; MUTAZIONE AIUTA GOLOSI. STUDIO SU PROCESSI METABOLISMO LIPIDICO ARRIVA DA UNIVERSITY MEDICAL CENTER DI GRONINGEN (OLANDA), PUBBLICATO SULLA RIVISTA “CELL METABOLISM”

La scoperta di un malfunzionamento nella copia di un gene potrebbe rivelarsi una sorpresa positiva soprattutto per i golosi di dolci. Lo afferma un studio dell’University Medical Center di Groningen (Olanda) pubblicato sulla rivista “Cell Metabolism”.

“Le persone che sono portatrici di una specifica mutazione genetica - avvertono gli scienziati - sono particolarmente brave “a pulire” il proprio organismo dal grasso prodotto”. I ricercatori hanno passato al setaccio il Dna due famiglie nelle quali era stato riscontrato un alto livello di colesterolo Hdl (quello buono) e un basso livello di trigliceridi (principale causa del diabete). Hanno poi sequenziato un elenco dei geni che si sospetta possano avere un ruolo nell’attività lipidica.

Nella lista è stato trovato un gene specifico (Galnt2), che negli studi di epidemiologia genetica effettuati con l’“Association genome-wide” (o Gwas), un’indagine per determinare il legame tra mutazioni genetiche e malattie, si era presentato in tutto il genoma come il gene candidato per il metabolismo lipidico. Lo sforzo di sequenziamento dello studio ha identificato una nuova mutazione in Galnt2. Ecco che chi è portatore di questa trasformazione “può bere anche la crema da dolci pura - sottolinea la ricerca - ed è in grado di cancellarne gli effetti dannosi prodotti dai trigliceridi”. Secondo i ricercatori olandesi, i risultati “rivelano un collegamento inatteso e importante tra il metabolismo dei lipidi e la modifica del contenuto di zucchero nelle proteine (un processo noto come glicosilazione). E, dal 30% al 50% delle proteine, è glicosilato. La rilevanza fisiologica di questo processo - concludono - è ancora poco conosciuta”.

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