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RICETTE ANTI-CRISI: TANTA SOLIDARIETÀ E UN PIZZICO DI CREATIVITÀ. NASCE A MODENA L’EMPORIO SOCIALE “PORTOBELLO”. UN SUPERMARKET PER AIUTARE LE FAMIGLIE IN DIFFICOLTÀ DOVE SI FA LA SPESA MA SENZA PAGARE IN EURO, LA “MONETA DI SCAMBIO” È IL LAVORO

Non Solo Vino
Il supermercato sociale Portobello a Modena

Crisi, crisi e ancora crisi. La difficile congiuntura economica non lascia respiro agli italiani sempre più in difficoltà. Difficoltà che si sente anche nella vita di tutti giorni, compreso quando si arriva alla cassa del supermercato, ammesso che ci si possa permettere di fare la spesa: in Italia nel 2013 avremo 4 milioni di poveri (dati Confcommercio). Ma proprio in questi momenti, per fortuna, si fa forte la solidarietà e il ruolo del volontariato diventa fondamentale, specialmente quando aguzza l’ingegno e trova soluzioni innovative che non solo sono d’aiuto ai più bisognosi, ma sono anche utili per la società tutta senza ledere la dignità del prossimo. L’esempio virtuoso arriva da Modena, dove nasce “Portobello”, l’Emporio Sociale ideato dal Centro Servizi per il Volontariato che sarà inaugurato a maggio. Un supermarket in cui fare la spesa, ma senza pagare in euro, la “moneta di scambio” è il lavoro: nessuna carità, si riempie il carrello gratis in cambio di un aiuto almeno una volta alla settimana (info: www.portobellomodena.it).
La crisi economico-finanziaria e sociale che stiamo attraversando, spiegano dal Centro Servizi, ha fortemente incrementato i bisogni di sostegno alle primarie necessità delle famiglie: tanti nuclei famigliari che fino ad ora non avevano mai avuto problemi economici rilevanti sono entrati in condizioni di povertà a causa di nuovi eventi, come la perdita del lavoro e il sovra-indebitamento. Il mondo del volontariato, continuano, ha sentito il bisogno di reagire a questa grave situazione fornendo una risposta pronta ed efficace attraverso il progetto dell’Emporio Sociale di Modena “Portobello”, luogo di raccolta e di distribuzione di beni alimentari e non, rivolto alle famiglie e agli individui in condizioni di povertà. Finalità dell’iniziativa è quella di contribuire a soddisfare il bisogno di generi di prima necessità, integrandolo con la cura delle relazioni, l’ascolto e l’offerta di altri percorsi o servizi. Tra gli obiettivi di “Portobello” quello di coniugare gli sforzi di tanti soggetti, allargando la rete dei sostenitori anche oltre il mondo no-profit, per contrastare la povertà attraverso un progetto di comunità, combattendo, nel contempo, lo spreco ed educando la cittadinanza al consumo sostenibile e al riuso. A regime, concludono, la struttura dovrebbe fornire il fabbisogno di cibo per 350/400 famiglie/anno.
Ma come funziona? “Portobello” sarà uno spazio che negli arredi ricorderà un supermarket, con prodotti di prima necessità, alimentari o di igiene personale.
Vi hanno accesso, per un tempo definito, famiglie in difficoltà economica. Ogni nucleo famigliare è dotato di una tessera a punti gratuita (verrà utilizzato il codice fiscale, che ha un codice a barre) con la quale è possibile “fare la spesa”. Il prezzo dei prodotti esposti non sarà espresso in euro, bensì in “punti”. Ogni famiglia avrà a disposizione, ogni mese, un dato numero di punti commisurato al nucleo familiare, previa selezione all’accesso con valutazione dell’Isee e facendo particolare attenzione alle famiglie numerose. L’aiuto a queste famiglie tuttavia avrà un tempo limitato, ma che non potrà superare i due anni, scaduti i quali le famiglie potranno essere accompagnate in altri modi. Anche nel caso le condizioni economiche della famiglia-utente variassero, la famiglia non potrà più ricevere beni gratuitamente. La famiglia beneficiaria sarà coinvolta come volontaria nell’emporio stesso o in altre organizzazioni di volontariato, per fare in modo che sia responsabilizzata e si ponga come risorsa per la comunità. Attorno al market saranno organizzati un punto di ascolto per l’accoglienza e l’accompagnamento delle nuove famiglie ammesse, nonché alcune attività di socializzazione e di orientamento ai servizi del territorio e alle attività specifiche svolte dalle associazioni.

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