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“Rieti Cuore Piccante”, un week end di fuoco con i peperoncini: alla scoperta dei più potenti, dal Carolina Reaper al Trinidad Scorpion Butch, tra show cooking e piatti ungheresi, l’appuntamento nel capoluogo sabino è dal 25 al 28 agosto

Non Solo Vino
“Rieti Cuore Piccante”, un week end di fuoco con i peperoncini

Archiviate le Olimpiadi, che per l’Italia sono andate piuttosto bene, è tempo di un altro tipo di sfide, di natura prettamente gastronomica: a “Rieti Cuore Piccante”, la kermesse che animerà il capoluogo sabino dal 25 al 28 agosto, in “gara” ci saranno 400 varietà di peperoncino diverse, provenienti da ogni angolo del mondo, classificate per ordine di piccantezza, secondo la Scala di Scoville, che calcola la quantità di capsaicina, il principio attivo del peperoncino. Sul podio, in ordine di potenza, il “Carolina Reaper”, originario del South Carolina, l’australiano “Trinidad Scorpion Butch” e l’inglese “Naga Viper” (www.rieticuorepiccante.net).

Quattro giornate interamente dedicate all’oro rosso della tavola che vanta miliardi di appassionati nel mondo; e proprio la tavola sarà protagonista, con un ricchissimo calendario di performance gastronomiche che vedranno il peperoncino declinato in decine di ricette. Spazio, quindi, ai maestri dei fornelli che, grazie anche alla partecipazione della Federazione Italiana Cuochi (Fic), si alterneranno sul palco tutte le sere, abbinando la piccantezza della spezia ad alcune eccellenze del territorio: chef come Alessandro Circiello, Antonio Sciullo, Graziella Sangemi e Gianluca Scolastra e molti altri si esibiranno live, mostrando il corretto utilizzo del peperoncino in cucina.

“Sin dalla prima edizione - spiega Stefano Colantoni, responsabile della manifestazione - abbiamo voluto spiegare che il peperoncino non è semplicemente quella cosa che “picca” ma un ingrediente fondamentale, un valore aggiunto che, se ben usato, è capace di esaltare qualsiasi piatto, regalando profumi e sapori unici. E diversissimi tra loro, a seconda della varietà che viene utilizzata”. Ed a cimentarsi con il prezioso Capsicum quest’anno interverrà anche uno dei grandi nomi dell’arte gastronomica nazionale: Enrico Derflingher, presidente Euro Toques International - Italia, ambasciatore della cucina italiana nel mondo, con esperienze che lo hanno visto chef della casa Reale inglese e della Casa Bianca nel mandato di George W. Bush, che si esibirà il 27 agosto, in uno show cooking assolutamente da non perdere. Così come da non mancare saranno gli incontri con i piatti e i prodotti dell’Ungheria, Paese ospite di “Rieti Cuore Piccante”, un’occasione per scoprire che il peperoncino è di casa anche nella patria della paprika.
 “L’importante - conclude Stefano Colantoni - è di non ridurre il tutto a una gara tra le varietà più piccanti. La nostra manifestazione in questi sei anni è riuscita a dare al peperoncino una connotazione alta, dove cultura e cucina, storia e scienza, si fondono dando vita a quattro giornate ricche di interesse”.

Focus - Alla scoperta dei cinque peperoncini più piccanti del mondo

1 - Carolina Reaper (HP22B): 2.200.000 SHU. Nel 2013 è stato dichiarato il peperoncino più piccante al mondo. Al momento detiene il record ufficiale di contenuto incapsaicina. E’ originario del Sud Carolina a Rock Hill, ottenuto con l’incrocio tra un Naga Morich Pakistano e un Habanero Rosso. Il frutto maturo è rosso intenso, ha un sapore fruttato e dolce con sfumature di cioccolato e cannella ed è stato testato per più di 4 anni presso il laboratorio della Winthrop University ottenendo una media di 1.569.300 SHU sulla scala Scoville per ogni singolo frutto.

2 - Trinidad Scorpion Butch T: 1.463.700 SHU. Il peperoncino è nativo dell’America Centrale ed è stato sviluppato in Australia, è talmente piccante da dover essere maneggiato con le adeguate protezioni. Il frutto a piena maturazione è rosso, grande come una palla da golf, dal sapore fruttato. Nel 2012 è stato classificato come il più piccante al mondo, per poi perdere il posto a favore del Carolina Reaper. Viene usato prevalentemente come base per salse piccanti.

3 - Naga Viper: 1.382.118 SHU. È il detentore del Guinness World Record fino al 2011 per poi prendere posto a favore del Trinidad Scorpion Butch. È stato creato in una serra dall’agricoltore Gerald Fowler della Chilli Pepper Company in Inghilterra, incrociando il Naga Jolokia con altre due varietà di peperoncino, il Naga Morich e il Trinidad Scorpion. La varietà non è stabile per tanto non può generare altri frutti, si sta ancora attualmente lavorando per stabilizzare la varietà.

4 - Bhut Jolokia: da 855.000 a 1.041.427 SHU. È un ibrido tra Capsicum chinense e Capsicum frutescens detentore del Guinness World Records nel 2007 fino al 2011 per poi perdere il posto a favore del Naga Viper.I frutti a completa maturazione raggiungono i 5/7 cm di grandezza, sono di colore rosso intenso e lasciano in bocca un gusto quasi dolce, molto fruttato. Questa varietà è originaria e contivata in India conosciuta anche come “Ghost Pepper”. Anche se alla posizione n. 4, non significa che non è abbastanza potente, bisogna stare molto attenti in quanto il valore dicapsaicina è molto elevato.

5 - Seven Pod Douglah: da 800.000 a 1.030.000 sulla scala di Scoville. È un peperoncino della specie Capsicum Chinense e proviene dalla zona di Chaguanas di Trinidad & Tobago ed è molto rara. I frutti a maturazione completa sono come una pallina da ping pong, di colore rosso intenso, con retrogusto intenso quasi fruttato. POD significa “7 FRUTTI”, per via della sua incredibile piccantezza si dice che servono 7 frutti di altre varietà si peperoncino comune per raggiungerlo, molto molto piccante.

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