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Riscoprire con le pioniere del social eating i cibi dimenticati e la convivialità della tavola italiana, cucinando insieme e reinventando le ricette delle tradizioni regionali. Succede all’Expo, al “Supermercato del Futuro” di Coop con “Le Cesarine”

Il passato ed il futuro del cibo, si intrecciano all’Esposizione Universale: succede al Future Food District, il supermercato di Coop dove è possibile sperimentare la spesa del futuro, che, ogni giovedì, nella sua Piazzetta, mette ai fornelli cuoche speciali per cucinare insieme ai visitatori dell’Expo 2015 di Milano le ricette di una volta che rischiano di andare perdute. Sono “Le Cesarine”, le pioniere del social eating e custodi dei cibi dimenticati della tradizione italiana. Stasera, la protagonista è Monica da Bologna, la Cesarina che salverà le ricette italiane in via di estinzione, cucinandole in uno show cooking. Il tema delle ricette tradizionali “dimenticate” è molto caro alle Cesarine, innumerevoli sono infatti quei piatti prelibati che hanno allietato l’infanzia di tutti di noi e che per ragioni non sempre comprensibili sembrano essere stati condannati ad un ingrato esilio nella memoria dei tempi che furono.

Nata nel 2004, con il patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole e con la collaborazione dell’Università di Bologna, l’associazione Home Food che riunisce “Le Cesarine” di tutta Italia (oltre 400, compresi anche “Cesarini” uomini, così soprannominate in omaggio a tutte quelle zie, nonne, dade dai nomi antichi, a volte anche improbabili, che hanno allietato i sapori della nostra infanzia), ha una mission ben definita: la salvaguardia di cibi dimenticati o maltrattati (in senso etimologico), eccezionalmente anche all’Expo, con una serie di eventi, seminari e show cooking sul tema della “cucina di casa” con la Coop. E se stasera si cucineranno “Le ricette a rischio di estinzione: cuciniamole per salvarle!”, il 30 luglio sarà la volta delle “Contaminazioni: dall’Unità d’Italia le ricette regionali che viaggiano e si reinventano”.

La Cesarina Monica, invece, non ha dimenticato le ricette della sua cara nonna, eredità preziosa se si considera che molte di quelle prelibatezze sono ormai scomparse dalle tavole italiane. Ancora oggi, Monica prepara i piatti come le aveva insegnato la nonna, copiando dalle sue mani, ricercando e trovando i sapori con cui era cresciuta, ripetendo gesti, inseguendo memorie e profumi, riportando in vita un passato culinario che rimane indelebile nella memoria collettiva e nell’identità italiana. Dietro ad ogni piatto “salvato” da questa “home chef” ci sono volti, azioni, affetti e luoghi della nostra infanzia, che rappresentano l’identità unica del territorio italiano.

Dall’Expo alle loro cucine, “Le Cesarine” aprono la loro casa - o si mettono ai fornelli di luoghi a vocazione culturale come musei, dimore storiche o castelli - per ospitare dalle 2 alle 10 persone (24-30 persone negli eventi speciali), in eventi di natura culinario-gastronomica: non c’è menu, ma un percorso che va dall’illustrazione storica di specifiche ricette e piatti tipici alla spiegazione dei procedimenti di preparazione, per terminare con la degustazione dei piatti ottenuti, presentati secondo la successione richiesta dalla tradizione storico-gastronomica considerata. Dal 2004 ad oggi hanno ospitato migliaia di persone, di cui almeno l’80% stranieri (americani in testa, poi tedeschi, giapponesi, scandinavi, olandesi, francesi, australiani, indiani).

“Le Cesarine non possono mettere in vendita i piatti che cucinano, ma se potessero lo farebbero alla Coop”, sottolinea la più grande cooperativa di consumatori, che ha lanciato i prodotti “Le Cesarine” selezionati con un’attenta ricerca sul territorio, realizzati da laboratori artigianali, ma tecnologicamente avanzati ed attenti al recupero dei sapori antichi.

Info: www.e-coop.it

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