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“Riso amaro” per l’Italia, vessata dalle importazioni selvagge a dazio zero asiatiche. Si mobilitano i risicoltori contro l’import di riso cambogiano. La battaglia ora si sposta in Europa. Martina: “la vostra battaglia è giusta”

“Riso amaro” per l’Italia, vessata dalle importazioni selvagge a dazio zero asiatiche, che stanno mettendo a rischio il prodotto made in Italy. In un anno, secondo Coldiretti, gli ettari delle risaie italiane si sono ridotti del 22%. Per evitare il peggio, produttori e mondine si sono mobilitati in tutto il paese portando a Roma la protesta davanti al Ministero delle Politiche Agricole, ma anche bloccando le contrattazioni alla Borsa Merci di Novara, Pavia e Vercelli. E la voce del ministro non si è fatta attendere, assicurando il proprio impegno nella tutela del riso italiano, ma anche ricordando come l’Italia sia stata promotrice, a livello comunitario, nel denunciare questo problema, comune anche altri Stati dell’Ue. Risicoltori e mondine della Coldiretti provenienti dalle Regioni di produzione di riso si sono dati appuntamento a via XX Settembre questa mattina, per combattere la “battaglia del riso” e stoppare la concorrenza sleale di import di riso cambogiano aumentato del 360% nei primi tre mesi del 2014.
Il risultato è che in un solo anno gli ettari delle risaie italiane si sono ridotti del 22%, pari a oltre 15 mila ettari, a danno di coltivatori e consumatori. Colpa dell’accordo Everything But Arms, precisa la Coldiretti che, azzerando i dazi, ha favorito l’insediamento di multinazionali in Paesi meno avanzati, dove si coltiva riso senza tutele del lavoro e con prodotti chimici vietati da decenni in tutta Europa a prezzi inferiori del 50% ai costi di produzione in Italia.
“La vostra battaglia del riso è giusta. L’Italia c’è, il ministero pure e sarà una delle priorità del semestre di presidenza italiana in Ue. Siamo impegnati - ha detto il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina, ai manifestanti della Coldiretti - in un’iniziativa a Bruxelles, con altri Paesi europei, per l’attivazione della clausola di salvaguardia contro le importazioni a dazio zero. I nostri uffici, in collaborazione con il ministero dello Sviluppo economico, stanno lavorando per predisporre un documento tecnico sull’impatto di tali importazioni che sarà pronto entro la fine della prossima settimana e che poi sarà presentato alla Commissione europea”.
Una battaglia che, dopo le parole del ministro, come ha detto anche il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo, si sposta ora nell’Ue. Nelle stesse ore Confagricoltura, Cia, Alleanza delle cooperative, riserie artigiane di Confartigianato, le grandi industrie di trasformazione dell’Airi e i mediatori hanno bloccato l’ingresso della borsa merci di tre città. “Vogliamo un impegno concreto dalla Commissione europea - ha dichiarato il presidente di Ente nazionale Risi, Paolo Carrà - per la salvaguardia del nostro riso, delle aziende e dei lavoratori”.

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