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RIPARTENZA

Ristorazione ed enoturismo: il punto sul quadro normativo firmato dallo Studio Giuri

Limiti ai tavoli: al massimo 4 commensali in zona gialla, sia al chiuso che all’aperto. 6 all’interno in zona bianca, nessun limite “en plein air”
ENOTURISMO, NORMATIVA, RIPARTENZA, RISTORAZIONE, STUDIO GIURI, Non Solo Vino
Tornano le tavolate senza limiti (ma con distanziamento) all'aperto, in zona bianca

Sebbene il quadro epidemiologico della pandemia da Covid-19 stia migliorando in maniera notevole, con contagi che calano, terapie intensive che diminuiscono e reparti Covid che chiudono un po’ ovunque, continua in maniera progressiva l’allentamento delle limitazioni per le attività di ristorazione e ospitalità, in un quadro complesso, in cui proviamo a fare chiarezza, grazie all’analisi dello Studio Giuri di Firenze, guidato da Marco Giuri.
Dopo tanti proclami nei giorni scorsi, non è arrivato del tutto il via libera alle tavolate nei ristoranti. Nelle Regioni bianche (da oggi Liguria, Veneto, Umbria e Abruzzo, oltre a Sardegna, Friuli-Venezia Giulia e Molise), almeno fino al 21 giugno, non sono previsti limiti massimi di persone al tavolo all’aperto, mentre passa a 6 il numero massimo al chiuso, a meno che non si tratti di tutti conviventi. In zona gialla, invece (che colora ancora la gran parte d’Italia, e dove però il coprifuoco passa dalle ore 23 alle ore 24, ndr), resta il limite massimo di 4 persone al tavolo, sia all’aperto che al chiuso. In ogni caso, sempre con la garanzia di 1 metro minimo di distanza tra clienti, che devono sempre tenere la mascherina quando non sono seduti al tavolo o mentre non mangiano.

Un limite che resta, e che fa storcere il naso a molti, ma tanto ad oggi prevede la normativa. Che, in fase di ripresa della stagione turistica, prevede anche un aspetto fin qui poco considerato, ovvero resta consentita senza limiti di orario la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive limitatamente ai propri clienti che alloggino presso le strutture stesse. Ma, intanto, sebbene non ci siano linee guida dedicate per l’enoturismo, quello che si può fare per la ripartenza di una attività tanto rilevante per l’offerta turistica italiana, lo si può ricavare dalle “Linee guida per la ripresa delle attività economiche e sociali”, pubblicate dal Ministero della Salute con l’ordinanza del 29 maggio 2021. Per le visite in cantina, per esempio, valgono le norme per la ristorazione in caso di degustazioni o tasting, così come è opportuno guardare a quelle per l’accesso a mostre e musei per le semplici visite.
Ovunque, tanto in ristoranti che alberghi e altre strutture ricettive, c’è la possibilità anche di organizzare buffet ma solo mediante somministrazione da parte del personale incaricato, escludendo che i clienti possano toccare quanto esposto, assicurando il mantenimento delle distanze interpersonali (e l’utilizzo della mascherina. Il self-service resta consentito solo con prodotti confezionati monodose. Ancora, tra una settimana, o meglio dal 15 giugno, anche nella zona gialla saranno consentite feste e banchetti dopo le cerimonie civili o religiose, anche al chiuso, ma tutti i partecipanti (e questo vale anche per la zona bianca) dovranno avare una “certificazione verde”, il cosiddetto “green pass”. In ogni caso, e ovunque, restano delle misure chiave: utilizzo della mascherina, distanziamento sociale, igienizzazione frequente delle mani, sanificazione e areazione dei luoghi chiusi, divieto di assembramento. Che sarà, ovviamente, l’ultimo a cadere, prima o poi, sancendo la fine vera della pandemia.

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