Fino ad oggi, i ristori andati alla ristorazione, hanno funzionato male, sono arrivati spesso in ritardo, ed in misura minima, ben lontana dal compensare perdite di un settore che, tra il 2020 ed il primo trimestre 2021, ha perso 50 miliardi di euro (stime Fipe/Confcommercio), e che vivrà, almeno fino a maggio, come noto, una ripartenza più che dimezzata, visto che il servizio al tavolo è consentito solo all’aperto, e nelle regioni in zona gialla. Norma che, nella migliore delle situazioni possibili, taglia fuori la metà dei ristoranti, che non hanno possibilità di spazi all’aperto. In ogni caso, mentre in molti sperano in un superamento almeno del coprifuoco alle ore 22, e in una rivisitazione della norma che prevede che dal 1 giugno si possa fare anche servizio al chiuso, ma solo a pranzo, circolano le bozze del prossimo Decreto Sostegni, che, oltre a nuovi ristori per le partite Iva, e quindi anche per le imprese della ristorazione, prevede anche proroghe sul credito di imposta sugli affitti, agevolazioni sul suolo pubblico, sulle tasse sui rifiuti, l’Imu e non solo.
I ristori a fondo perduto (stimati tra 11 e 14 miliardi di euro, ma che potrebbero passare a 22 in un decreto della portata prevista di 40 miliardi di euro complessivi), e destinati a tutte le partite Iva, dovrebbero arrivare in automatico a chi h già beneficiato di quelli precedenti. Il calcolo del valore del contributo sarà basato sulla differenza del fatturato mensile tra il 1 aprile 2020 ed il 31 marzo 2021, sul periodo tra il 1 aprile 2019 ed il 31 marzo 2020. Per chi ha subito cali di fatturato almeno del -30% sul 2019, è previsto l’esonero della prima rata dell’Imu, e ci sarebbe il via libera anche all’esonero dell’Irpef per gli affitti non riscossi su contratti stipulati anche prima del 2020.
Ancora, a proposto di affitti, c’è la proroga al 31 maggio 2021 dell’imposta al 60% per i canoni di locazione degli immobili, ed prorogata dal 30 giugno fino a fine anno l’esenzione dal versamento del canone unico Tosap, ovvero la tassa per il suolo pubblico occupato dai tavoli di bar e ristoranti. E ci sarebbe anche l’esenzione del pagamento del canone Rai per tutto il 2021 per alberghi e locali pubblici che hanno dovuto chiudere.
Previsto anche un fondo di 600 milioni per i comuni destinate alle agevolazioni per la Tari, la tassa sui rifiuti. Tra le altre misure previste che in qualche modo impattano sulla filiera alimentare e della ristorazione, la creazione di un fondo da 500 milioni per consentire ai Comuni l’adozione di misure urgenti di solidarietà alimentare, e la proroga dello smartworking semplificato fino al 30 settembre 2021 nel settore privati. Questo quanto previsto ad oggi, per un testo che dovrebbe essere varato il 6 maggio, per un settore, quello della ristorazione e del turismo (che coinvolge in modo diretto gran parte della filiera del vino e dell’agroalimentare), che guarda con grande speranza ad una accelerazione della ripresa del turismo estivo, che in Italia, secondo le stime di Banca d’Italia analizzate dalla Coldiretti, vale 11,2 miliardi di euro in spese per alloggio, alimentazione, trasporti, divertimenti, shopping e souvenir (che, per un terzo, sono enogastronomici, ndr).
Un tema, quello della ripartenza del turismo, sui cui anche la Commissione Ue sembra voler accelerare. Ma come per tante altre cose, il vero nodo sarà il progredire della campagna vaccinale, che in un’Europa in ritardo rispetto ad altre zone del mondo come Usa e Regno Unito, sembra provare ad accelerare.
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