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RIVOLUZIONE NELLA COMUNICAZIONE DI UNO DEI BRAND PIÙ NOTI AL MONDO: È COCA-COLA “VERSIONE DIET” CHE ENTRA NEL DIBATTITO SUL JUNK FOOD (NEL VIVO ANCHE IN ITALIA) CON UNA CAMPAGNA DI SPOT ANTI-OBESITÀ A PARTIRE DAGLI USA DI LADY OBAMA DOVE È PIÙ ACCESO

Non Solo Vino
La Diet Coke

A stupire con i suoi messaggi, spesso incentrati sulla famiglia, sullo stare insieme e sull’importanza delle tradizioni che si tramandano tra generazioni, con un occhio sempre ai più piccoli, ci ha ormai abituato, e, anche questa volta, la strategia comunicativa imboccata dal colosso del beverage è destinata a far parlare di sé: è la nuova Coca-Cola in “versione diet”, che, per la prima volta, prende
di petto il tema dell’obesità e lancia una campagna contro gli eccessi a tavola che prevede una serie di spot sui principali network Usa e lo sviluppo delle opzioni “diet” nei distributori automatici di bevande. Per la multinazionale con sede ad Atlanta si tratta di una rivoluzione della comunicazione
di uno dei brand più noti al mondo. Ed è un passo che il colosso Usa fa a partire da casa propria, gli Stati Uniti, dove è più forte il dibattito sia sul junk food, con l’impegno in prima persona della First Lady Michelle Obama, che sugli effetti dell’assunzione delle bibite gassate e con edulcoranti: nell’ultimo decennio (2000-2010) gli americani obesi gravi sono aumentati, secondo uno studio
dell’economista Roland Sturm, del 70%, passando dal 4% al 7% della popolazione per un totale di 15 milioni di persone. E l’ultimo rapporto del “Journal of Obesity” stima che i cittadini “mediamente grassi” rappresentino più di un terzo della popolazione americana.

Già in onda in tv, da ieri, la Coca-Cola lancia una serie di spot pubblicitari di due minuti durante le trasmissioni di punta dei maggiori network americani. Il messaggio è che l’aumento di peso è dovuto al consumo di calorie in eccesso di qualsiasi tipo, non solo dalle bibite gassate. In linea con il dettato di gran parte dei nutrizionisti, ma anche con la guerra ai maxi formati dei drink avviata dal sindaco di New York, Michael Bloomberg. Presto, tra l’altro, nella Grande Mela, entrerà in vigore il divieto di vendita di bibite gassate formato extralarge nei ristoranti, cinema e aree pubbliche. E anche il sindaco di Cambridge in Massachusetts intende replicare il veto ai maxi-drink. In Italia il Ministro della Salute Renato Balduzzi sta chiedendo più frutta nei bevande e ha promosso un decreto ad hoc su questo.

Secondo fonti stampa americane, la campagna può essere interpretata come una mossa per rispondere alle costanti pressioni a cui è sottoposto il comparto delle bibite gassate. Ma è lo stesso gigante Usa a smentire di giocare in difensiva: “questa campagna - ha detto Diana Garza Ciarlante, portavoce della Coca-Cola - non è una reazione ad un pubblico sentimento negativo. L’azienda ha semplicemente sentito il bisogno di affrontare la questione e di entrare a far parte del dibattito intorno all’obesità”.

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