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CRITICA INTERNAZIONALE

“Robert Parker Green Emblem” 2022: premio ad Avignonesi, Chiara Boschis e Arianna Occhipinti

Si aggiungono a Tasca d’Almerita, Salcheto e Alois Lageder. Monica Larner: “testimonianze del grande lavoro dell’Italia del vino sulla sostenibilità”

La sostenibilità, in tutte le sue dimensioni, ambientale, economica e sociale, “fa parte della qualità del vino e di ciò che i produttori stessi vedono nel loro prodotto, che è sempre il riflesso di un territorio, di suoli da tutelare e vigneti attraverso cui tutelare ecosistemi sani, sia per il prodotto che per il mondo del vino nel suo insieme”: con queste parole di Monica Larner, firma dall’Italia per “The Wine Advocate”, punto di riferimento per prestigio e autorevolezza della critica enologica mondiale, spiegava a WineNews il senso dei “Robert Parker Green Emblem”, i riconoscimenti nati nel 2021 per premiare le cantine del mondo più impegnate, a loro modo, sul tema della sostenibilità. E se la prima edizione aveva messo sotto i riflettori tre realtà pioniere in materia come Tasca d’Almerita in Sicilia, Alois Lageder in Alto Adige e Salcheto di Michele Manelli, in Toscana, in terra di Nobile di Montepulciano, a queste conferme, nell’edizione 2022 del premio, si aggiungono altre tre cantine tricolore di assoluto rilievo. Come Avignonesi, altra griffe del Nobile di Montepulciano, dal 2009 di Virginie Saverys, “che ha implementato più protocolli di conservazione” (è azienda certifica B-Corp, Biodivin, Vegan, Bio, Sgs, e partner del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano nel progetto Equalitas “Denominazione per la Sostenibilità”, ndr). O come E. Pira & figli di Chiara Boschis, a Barolo, una delle realtà più blasonate ed importanti, selezionata per il lavoro che ha fatto per far diventare il cru Cannubi, “Menzione Geografica Aggiuntiva”, completamente coltivata e certificata in modo biologico. E, ancora dal Sud, e ancora dalla Sicilia, arriva Arianna Occhipinti, la “giovane umanista della sua omonima azienda vinicola che ha delineato una visione della vinificazione biologica, biodinamica e sostenibile”. Tre aziende diverse, e tutte e tre guidate da donne. “Che è un bella coincidenza che mi piace sottolineare”, ha commentato, a WineNews, Monica Larner. Che aggiunge: “come nel 2021, ho voluto scegliere una cantina del Nord, una del Centro ed una del Sud, per evidenziare il lavoro che tutto il vino italiano sta facendo sulla sostenibilità, e la grande presenza dell’Italia nella lista dei “Green Emblem” è una testimonianza del fatto che si sta facendo davvero tanto”. Con i 16 nuovi “Green Emblem” del 2022, infatti, salgono a 40 le cantine in tutto il mondo, di cui ben 12 dalla Francia, 9 dagli Stati Uniti e 6 dall’Italia.
Guardando la selezione, balzano agli occhi le “doppiette” della Sicilia, e di un territorio molto più circoscritto come Montepulciano. “Montepulciano è un territorio piccolo, ma che ha lavorato in grande, e forse per primo in Italia, in maniera strutturale e condivisa sul tema della sostenibilità, anche sulla spinta di Salcheto, che abbiamo premiato nel 2021. La Sicilia è un territorio più ampio, ma anche qui il doppio riconoscimento in qualche modo evidenzia il lavoro che i produttori stanno facendo per valorizzare una situazione climatica che spinge in modo quasi naturale verso la sostenibilità. Ma ho voluto premiare anche il lavoro fatto in Piemonte, nel cru Cannubi, che è guidato da Chiara Boschis, ma condiviso dalle decine di produttori che possiedono gli appezzamenti di questa collina storica, che, a suo modo, da sempre traccia la rotta del Barolo. E il messaggio che arriva, quello di lavorare insieme, fianco a fianco, per ottenere risultati, vale per tutto il vino italiano”.
“Con la crescente richiesta da parte di consumatori appassionati di vini prodotti in modo più sostenibile, la nostra iniziativa Green Emblem mira a mettere in evidenza i viticoltori che hanno dimostrato sforzi straordinari nel praticare una viticoltura rispettosa dell’ambiente di fronte all’evoluzione delle sfide climatiche. L’ambizione del nostro approccio è quella di amplificare ed evidenziare le pratiche sostenibili delle aziende vinicole mettendole sotto i riflettori”. Ha dichiarato Joe Czerwinski, caporedattore di “Robert Parker Wine Advocate”. Che, da qualche anno, vale la pena ricordarlo, è sotto l’egida del Gruppo Michelin che, per la sua celeberrima Guida Michelin ai ristoranti, ha lanciato la “Stella Verde”, premiando i locali più impegnati sul fronte della sostenibilità, analogamente a quanto fatto da “The Wine Advocate” per le cantine.

Focus - Tutti i 40 “Green Emblem” del mondo secondo “The Wine Advocate”

Francia (12)
Champagne Larmandier-Bernier
Château Cheval Blanc (Green Emblem 2022)
Château Maris (Green Emblem 2022)
Château Pontet-Canet
Domaine Bruno Lorenzon
Domaine Ganevat (Green Emblem 2022)
Domaine Leroy & Domaine d’Auvenay
Domaine Vincent Dancer (Green Emblem 2022)
Domaine Valentin Zusslin
Felix et Gabin Richoux
Gerard Bertrand
Louis Roederer

Usa (9)
Brick House (Green Emblem 2022)
The Eyrie Vineyards
Hedges Family Estate (Green Emblem 2022)
Horsepower Vineyards
Littorai Wines
Raen Winery (Green Emblem 2022)
Ridge Vineyards
Spottswoode Estate
Tablas Creek (Green Emblem 2022)

Italia (6)
Alois Lageder
Arianna Occhipinti (Green Emblem 2022)
Avignonesi (Green Emblem 2022)
E. Pira e Figli - Chiara (Green Emblem 2022)
Salcheto
Tasca d’Almerita

Sudafrica (3)
Backsberg Estate (Green Emblem 2022)
Reyneke
Sadie Family Wines

Australia (2)
Cullen Wines
Henschke

Austria (2)
HM Lang (Green Emblem 2022)
Weingut Ernst Triebaumer

Portogallo (2)
Herdade do Esporão (Green Emblem 2022)
Julia Kemper (Green Emblem 2022)

Spagna (2)
Recaredo (Green Emblem 2022)
Descendientes de J. Palacios

Germania (1)
Weingut Odinstal

Nuova Zelanda (1)
Millton Vineyards & Winery

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