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ROSARNO: COLDIRETTI, + 474 % PREZZI ARANCE DAL CAMPO ALLA TAVOLA. FOCUS: DALLE FRAGOLE NEL VERONESE ALLE MELE IN TRENTINO, FINO ALL’UVA IN PIEMONTE, NELLE CAMPAGNE ITALIANE LAVORANO OLTRE 90.000 EXTRACOMUNITARI REGOLARI DI 155 DIVERSE NAZIONALITA’

Le arance sono pagate in media 27 centesimi al kg nelle campagne, in calo sul 2009 e al di sotto dei costi di produzione, ma il prezzo si moltiplica fino a 1,55 euro al kg sul banco dei consumatori, con ricarichi del 474% dal campo alla tavola. Emerge da un’analisi della Coldiretti, nei drammatici fatti di Rosarno, secondo la quale la situazione è ancora più grave per le arance, destinate alla produzione di succo, che vengono pagate appena 3-4 centesimi al kg, anche perché manca l’obbligo di indicare l’origine nel succo, e anche quello importato dal Brasile o dalla Florida viene “spacciato” come made in Italy.

Secondo la Coldiretti, con una produzione che, nel 2010, è stimata pari a 2,3 milioni di tonnellate, il compenso riconosciuto agli agricoltori è insostenibile, a causa delle distorsioni e delle speculazioni lungo la filiera che hanno portato alla scomparsa in Italia di oltre il 42% di terreno coltivato ad agrumi, negli ultimi 10 anni, con la chiusura delle imprese agricole, la perdita di opportunità di lavoro e di sviluppo del territorio.

“Va garantita la legalità per combattere inquietanti fenomeni malavitosi che umiliano gli uomini e il proprio lavoro e gettano un’ombra su un settore che ha scelto con decisione la strada dell’attenzione alla sicurezza alimentare e ambientale, al servizio del bene comune”, spiega il presidente della Coldiretti Sergio Marini, che, sottolinea, “la situazione colpisce la componente più debole dei lavoratori agricoli come gli immigrati, ma anche le tante imprese oneste agricole che operano nella legalità, che sono costrette a lasciare il prodotto sulle piante per colpa delle pesanti distorsioni nel passaggio dei prodotti dal campo alla tavola, con la perdita di opportunità che potrebbero contribuire a ridurre il disagio sociale”.

Focus - Dalle fragole nel veronese alle mele in Trentino fino alla raccolta dell’uva in Piemonte, nelle campagne italiane lavorano oltre 90.000 extracomunitari regolari di 155 diverse nazionalità

Con il 10% di extracomunitari sul totale dei lavoratori agricoli nelle campagne italiane, la presenza di immigrati è una componente strutturale. Sono 98.155 i rapporti di lavoro regolari in agricoltura identificati come extracomunitari negli archivi Inps - 15.000 a tempo indeterminato - ed appartengono a 155 diverse nazionalità, anche se a trasferirsi in Italia per lavorare in agricoltura, sottolinea la Coldiretti, sono principalmente, nell’ordine, gli albanesi (15%), i rumeni (12%) e gli indiani (10%), che trovano occupazione soprattutto negli allevamenti del nord per l’abilità e la cura che garantiscono alle mucche.

Sono molti, infatti, i “distretti agricoli” dove i lavoratori immigrati sono diventati indispensabili, come nel caso della raccolta delle fragole nel Veronese, delle mele in Trentino, della frutta in Emilia Romagna, dell’uva in Piemonte, del tabacco in Umbria e Toscana, del pomodoro in Puglia e della preparazione delle barbatelle in Friuli. Per la Coldiretti, si tratta di un’evidente dimostrazione che gli immigrati occupati regolarmente in agricoltura contribuiscono in modo strutturale e determinante all’economia agricola del Paese e rappresentano una componente indispensabile per garantire i primati del made in Italy alimentare nel mondo.

In particolare, sono circa 30.000 le aziende agricole italiane che assumono lavoratori extracomunitari, dove prevalgono i rapporti di lavoro stagionali per le caratteristiche proprie del lavoro nei campi legato ai tempi di raccolta delle produzioni.

Italia: lavoratori agricoli extracomunitari

Paese di nascita, totale, % Paese

Albania, 15.451- 17,2

India, 12.474 - 13,8

Marocco, 11.353 - 12,6

Tunisia, 7.822 - 8,7

Macedonia, 4.676 - 5,2

Iugoslavia, 4.112 - 4,6

Senegal, 3.882 - 4,3

Moldavia, 3.340 - 3,7

Ucraina, 2.142 - 2,4

Cina, 1.869 - 2,1

Pakistan, 1.809 - 2,0

Serbia, 1.675 - 1,9

Nigeria, 1.471 - 1,6

Ghana, 1.405 - 1,6

Bangladesh, 1.105 - 1,2

Egitto, 861 - 1,0

Totale, 90.091 - 100

Fonte: elaborazioni Coldiretti su dati Inps/Dmag nel 2008

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