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STORIE DI SUCCESSO

Rumors WineNews: Simonit & Sirch chiamati dal leggendario Domaine de la Romanée-Conti

“Autority mondiale” con il metodo di potatura della vite, i “Vine Master Pruners” nei vigneti dell’icona di Borgogna, i più prestigiosi al mondo

Dopo aver “esportato”, in pochi anni, il loro metodo di potatura della vite in oltre 200 delle cantine più prestigiose del Pianeta, dall’Italia, in primis, alla Francia, dalla Germania all’Austria, dalla Svizzera alla Spagna, dal Portogallo all’Australia, dal Sudafrica agli Stati Uniti, dal Cile all’Argentina, stando ai rumors WineNews, il maestro di potatura Marco Simonit, insieme al suo team Francia, si sta prendendo cura, da qualche mese, dei vigneti più leggendari al mondo: quelli di Domaine de la Romanée-Conti, icona della Borgogna e nel gotha del vino mondiale, protagonista dell’ultimo mezzo secolo di uno dei territori più storici ed importanti nel panorama enologico con i suoi vini-mito, come La Tâche, Corton, Échézeaux, Richebourg e Romanée-Conti, che ha chiamato i “Vine Master Pruners” come nuovi super-consulenti tra i suoi filari, praticamente tutti di Pinot Nero ed esclusivamente Grand Cru, i più importanti e prestigiosi, con i “monopole” Romanée-Conti e La Tâche.
Una delle storie italiane di maggior successo di sempre, quella di Marco Simonit e Pierpaolo Sirch che, insieme al loro team, hanno ideato la potatura “Simonit & Sirch” - la quale codifica le corrette regole di potatura della vite, applicabile a tutte le forme di allevamento, grazie ad una tecnica meno invasiva e più rispettosa della natura delle piante - oggi utilizzata nei vigneti più importanti del mondo, e che scrive così un nuovo capitolo, ancora una volta tra i filari dei grandi Domaine, Maison e Chateaux di Francia, accanto alle consulenze già attive in nomi come Domaine Leflaive e Domaine Leroy, Domaine de l’Arlot e Clos de Tart, sempre in Borgogna, e Château d’Yquem, Château Latour, Château Haut Bailly, Château Lynch Bages, Château Pichon-Longeville Comtesse de Lalande, Château Angelus e Domaines Denis Dubourdieu a Bordeaux (oltre al leader mondiale del Cognac, Hennessy, del gruppo Lvmh). Ma che vanno dalla Champagne (con Louis Roederer, Pierre Paillard e Vranken Pommery) alla Napa Valley (con Quintessa, Spottswoode, Shafer, Cathy Corison, Mayacamas e Stag’s Leap Wine Cellars), dalla Sonoma Valley (con Repris Winery e Kamen Estate Wines) al Cile (Emiliana del Gruppo Concha y Toro), dall’Australia (con Henschke e Torbreck) alla Nuova Zelanda (con Rippon), fino al Sudafrica (con cantine come Kanonkop, Hamilton Russel, Klein Constantia e Morgenster), ed ovviamente in Italia (da Biondi-Santi a Bellavista, da Braida a Ceretto, da Rinaldi a Schiopetto, da Alois Lageder a Ferrari, da Petra ad Allegrini, da Nino Franco a San Felice, da Sella & Mosca a Zenato, da Feudi di San Gregorio a tante altre griffe di primo piano).
Una storia che racconta gli alti livelli raggiunti dal know how italiano nel mondo, e che fa dell’Italia l’“autority” riconosciuta a livello internazionale in tema di potatura, grazie a Simonit & Sirch - che si dividono tra consulenza e formazione, dal Campus “Mario Schiopetto” alla Scuola Italiana di Potatura della Vite e alle Vine Pruning Schools all’estero, dal Dute-Diplôme Universitaire de Taille et Épamprage (a Bordeaux, unico diploma universitario al mondo dedicato alla potatura e alla selezione dei germogli) alla Vine Master Pruners Academy (prima piattaforma online al mondo interamente dedicata alla formazione sulla potatura della vite e alla gente di vigna), in una rete ormai mondiale - scopritori dell’“elisir” di lunga vita della vite.

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