I costi di energia e materie prime aumentano, il personale in vista della stagione estiva (e non solo) si fatica ancora a trovarlo, il turismo internazionale non è ancora ripartito a pieni giri, soprattutto dall’Asia. Eppure, la ristorazione scommette su un secondo trimestre 2022 di ripresa. Ne sono convinti gli imprenditori del settore che, come sottolinea l’Ufficio Studi Fipe/Confcommercio nella sua tradizionale indagine congiunturale, mostrano ottimismo, nonostante tutto.
Tradotto in numeri, l’indicatore sintetico del clima di fiducia, infatti, sale a 92,5 punti, guadagnandone 8 rispetto al quarto trimestre 2021 e avvicinandosi ai livelli del primo trimestre 2019 (+97,6). Questo, spiega la Fipe/Confcommercio, nonostante le performance economiche continuino a mantenere un segno negativo: tra chi valuta il primo trimestre 2022 in maniera positiva e chi no, la forbice si ferma a - 27,6%, 15 punti sotto il livello dello stesso periodo del 2019. Migliora, pur restando negativo, anche l’indicatore sull’andamento dell’occupazione, con gli imprenditori più fiduciosi di trovare manodopera qualificata rispetto alla fine del 2021.
Ma il caro materie prime, con l’impennata dei costi di approvvigionamento, è destinata a riversarsi sui consumatori finali. Sul 2021 aumenta del 15% il numero degli imprenditori pronto a rivedere al rialzo i propri listini. E questa, forse, con un potere di acquisto che, in Italia e non solo, va riducendosi, rappresenta l’incognita maggiore per il settore.
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