Il Ministro per le Politiche Agricole Giovanni Alemanno, insieme con Paolo Massobrio, presidente dei Club di Papillon, ed Edoardo Raspelli, critico gastronomico, hanno assegnato al Salone dei Sapori di Milano, il riconoscimento 2001 degli “artigiani radiosi”, ovvero il meglio dei prodotti in cinque categorie (salumi, formaggi, oli, dolci, liquori):
- nella categoria salumi, il salame d'oca cotto di Mortara "L'Oca Ducale" di Maria Cantone di Vigevano (PV) per il miglior salume lombardo e il salame artigianale di Susirboni di Maralagonis (CA) per il miglior salume italiano;
- nella categoria formaggi, il Tipico Lodigiano dell'azienda Raimondi San Tommaso di Villanova del Sillaro (LO) per il miglior formaggio lombardo e il caciocavallo podolico dell'agriturismo La Torre Fausta di Monte Sant'Angelo (FG), per il miglior formaggio italiano;
- nella categoria dolci: i cioccolatini "Orfeo" di Buelloni Roberto di Suzzara (MN), per la sezione lombardia; e la Pastiera della Pasticceria Panetta da Napoli per la sezione Italia;
- nella categoria oli, sezione unica, l'olio extravergine di oliva di Tringali Casanova di Castagneto Carducci (LI);
- nella categoria liquori, il liquor d'ulivi di Berloni Giuliano di Tavernelle di Serrungarina (PE) e Nerizia dell' azienda agricola La Spina Santa di Bova Marina (Rc).
Infine, hanno avuto una menzione speciale da parte del Club di Papillon, il Consorzio Reganzo di Varzi (PV), per il processo di regolamentazione sulla coltivazione di funghi e tartufi nel pavese, e per il progetto di recupero di frutteti e vitigni autoctoni; e l'azienda agricola biologica il Torrettone di Trucazzano (MI), per l'allevamento estensivo di pesci (carpa, storione e trota Iridea), cui non viene fornito nient'altro al di fuori di ciò che trovano nel lago.
La supergiuria, presieduta dal critico gastronomico Edoardo Raspelli, era composta dai giornalisti Paolo Massobrio e Marco Gatti, dai ristoratori Aimo Moroni del ristorante “Aimo e Nadia” di Milano, Piero Bertinotti del ristorante “Pinocchio” di Borgomanero e Mauro Piscini del “Miramonti l'Altro di Concesio” e dal presidente del Centro Studi e Formazione Assaggiatori, Luigi Odello.
ALEMANNO E RASPELLI IN DIFESA DELLA PICCOLA PRODUZIONE DI QUALITA’. NEL 2002, IL SALONE DEI SAPORI DI MILANO DIVENTA LA VETRINA DEL PICCOLO AGROALIMENTARE DI QUALITA’
"Tutta una fiera solo per i sapori e per le piccole produzioni di qualità dell’agroalimentare italiano”: così Antonio Intiglietta, presidente di Gefi, ente fieristico della Compagnia delle Opere, al Salone dei Sapori di Milano, dove il ministro Alemanno ha poi risposto alle domande di Paolo Massobrio, presidente dei Club di Papillon, sottolineando in particolare: sul forum di Parma svoltosi la scorsa settimana, ha commentato con soddisfazione che “è stato solo l'inizio ed il 2002 potrà essere l'anno della svolta"; su “mucca pazza” ha ribadito che "su 400.000 controlli i casi positivi riscontrati in Italia sono stati appena 38 e tutti su vacche da latte a fine carriera, che quindi non sarebbero neanche arrivate sulle nostre tavole". Quindi, a gennaio, con l'entrata in vigore del nuovo sistema di controlli a livello europeo l'Italia dovrebbe uscire dal divieto della fiorentina; sugli Ogm ha ribadito che “attraverso il sistema dell'etichettatura il consumatore deve poter scegliere tra prodotti geneticamente modificati e non”; sulla vicenda cioccolato per cui incombe una multa comunitaria su Italia e Spagna, ha detto “che esistono due diverse concezioni di sicurezza alimentare: quella italiana si ispira al fatto che un prodotto è sicuro se è tradizionale, mentre quella nord europea si ispira soltanto a criteri ospedalieri”. Edoardo Raspelli, che è stato riconfermato dal ministro Alemanno nel “Comitato per la Valorizzazione dell'Agroalimentare italiano”, ha detto che "bisogna aumentare ancora di più la qualità del prodotti e dop e igp già riconosciuti dall'Europa e soprattutto puntare sulla nuova categoria dei prodotti agroalimentari tradizionali (Pat): 3000 realtà capillarmente diffuse in tutta Italia che devono essere tutelate e valorizzate per la salvaguardia dell'agricoltura e della campagna”. Sull'argomento “ristorazione”, dopo l'uscita della guide, Edoardo Raspelli ha polemicamente affermato: “alla faccia di chi sostiene che i prodotti utilizzati nei ristoranti possono arrivare da ovunque, accettando quindi supinamente l'omologazione e la globalizzazione, bisogna che i ristoranti italiani, nel raggio di 30-50 chilometri, valorizzino al massimo i prodotti del loro territorio, legato alla memoria storica. Sono le quattro gambe della tavola della qualità e del buon mangiare - ha detto Raspelli - terra, tradizione, territorio e talento”.
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