La Toscana, con i suoi 372 prodotti certificati dall’Agenzia regionale per l'Agricoltura (Arsia), sarà la regione più rappresentata al Salone del Gusto di Torino (dal 24 al 28 ottobre): "si tratta di prodotti più o meno conosciuti - ha spiegato l'assessore regionale all'agricoltura Tito Barbini - ma tutti
strettamente connessi all'immagine della Toscana, frutto di un
legame con il territorio, con la tradizione e con antichi
mestieri. Sono tesori del gusto ed espressioni di cultura che la
Regione valorizza in un'azione complessiva di cui fa parte
anche l' impegno contro gli Ogm".
A vivacizzare la partecipazione anche simpatiche sfide eno-gastronomiche tra campanili e la presenza di testimonial come David Riondino, Marco Columbro, Alfredo Martini, Franco Ballerini, Giorgio Panariello, Cesara Buonamici, Beppe Bigazzi e Carlo Cambi.
Ma, aTorino, il 28 ottobre, l’evento clou sarà la Fondazione Slow Food per la tutela della biodiversità, che avrà la sua sede in Toscana. Tra le prime azioni della fondazione ci sarà quella di tutela dei "presidi", prodotti alimentari con poco mercato dei quali si rischia la scomparsa e che vanno protetti. Già dal
2003 la Regione Toscana destinerà alla fondazione 200.000 euro.
In degustazione ben 19 presidi
toscani tra cui carne di razza chianina, pollo del Valdarno,
cucina dei Goym (i dolci simbolo della tradizione ebraica a
Pitigliano e Sorano), pecorino della Montagna pistoiese, marocca
(pane della Lunigiana), mortadella di Prato, lardo di Colonnata,
mallegato (insaccato del Pisano), cipolla di Certaldo, fagiolo
zolfino, bottarga di Orbetello, cinta senese, agnello di Zeri,
fichi di Carmignano, biroldo della Garfagnana, prosciutto del
Casentino e palamita.
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