"La qualità alimentare
non è un diritto di pochi. Per troppo tempo ci siamo concentrati su una produzione agricola di tipo massivo, dobbiamo invece seguire la politica della qualità al posto di quella della quantità". Parola di
Carlin Petrini, presidente di Slow Food internazionale, che oggi ha
inaugurato l'edizione n. 6 del Salone del Gusto di Torino. Un Salone
all'insegna del motto-manifesto "Buono, pulito e giusto". Tema caro a
Petrini, che ha ricordato come "la politica alimentare odierna deve
coniugare i saperi con i sapori", ma anche "dare dignità ai produttori"
e assicurare che vi sia "una giustizia sociale" dietro i prodotti che
mangiamo. "Non è civile un Paese – ha tuonato Petrini - che prende
lavoratori per coltivare i pomodori e li tratta come schiavi". Il
fondatore di Slow Food ha poi ricordato l'importanza dei
consumatori, che devono essere a fianco dei produttori perchè sono
lori i soggetti in grado di determinare le politiche del mercato e della produzione.
Carlin Petrini ha poi invitato a ricostruire in campo
agroalimentare "un mercato di tipo contadino dove il produttore vende
direttamente al cliente superando le intermediazioni che fanno salire
il prezzo finale dei prodotti e al tempo stesso non sono
remunerativi per i produttori".
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