Una nuova grande, battaglia contro le barriere doganali in agricoltura: questa la missione che Slow Food intende darsi nei prossimi anni per mezzo di un nuovo strumento, la neonata Fondazione per la Biodiversità: lo ha annunciato Carlo Petrini, fondatore e presidente del movimento che ha ideato il Salone del Gusto di Torino. "L' Unione Europea - ha affermato - spende ogni anno 350 milioni di dollari per la difesa delle proprie barriere doganali, ovvero per mantenere un'agricoltura che si regge sul sussidio e che dà lavoro soltanto al 4% della popolazione. Ma il mito dell'Occidente ricco che vuole l'indipendenza a tutti costi è sbagliato: solo nell'interdipendenza delle nazioni può esistere la felicità dei popoli". Per Carlo Petrini il problema delle barriere non è soltanto una questione di tasse, ma anche e in modo particolare di regole. "Deve essere superato - ha detto - l'iperigenismo che innalza barriere contro le produzioni di nicchia per favorire la grande industria. Così si fanno soltanto cibi asettici, e si uccidono sapori e saperi antichi. E' arrivato il momento di difendere i microbi, che sono vita e che ci permettono di produrre formaggi e salumi deliziosi".
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