Educazione alimentare e difesa della biodiversità: sarà questo il fil rouge del Salone del Gusto, al Lingotto di Torino dal 24 al 28 ottobre. L’evento, organizzato da Slow Food e dalla Regione Piemonte, presentato oggi a Milano, “é il palcoscenico internazionale dell’eccellenza enogastronomica”. Distribuita su quattro padiglioni, in uno spazio di 53.000 mq, la kermesse del gusto uscirà dal perimetro del Lingotto per coinvolgere l’intero territorio regionale, attraverso appositi percorsi. Il villaggio globale della buona tavola, che è anche mostra-mercato, ospiterà il Mercato del Buon Paese e il Mercato del Mondo, con 500 espositori italiani e internazionali selezionati da Slow Food, e un’enoteca forte di 2500 etichette. Per educare il pubblico al gusto della qualità, si terranno anche 309 Laboratori del Gusto, oltre a eventi, conferenze e convegni. E poi, i prodotti a rischio di scomparsa presentati dai presidi italiani, come il pane di Altamura o il coniglio di Ischia, allevato in fosse scavate nel terreno tufaceo. Spazio anche ai presidi internazionali, che saranno presentati ufficialmente il 25 ottobre, con la partecipazione della studiosa indiana Vandana Shiva, una delle ideologhe del movimento no global. Certo, il Salone “non è una Johannesburg del gusto”, come ha spiegato Giacomo Mojoli di Slow Food, “ma oltre alla promozione della qualità è attento anche a tematiche di sensibilizzazione del consumatore”.
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