L'export dei salumi italiani nel mondo vale oltre 700 milioni di euro. In valori assoluti, i salumi esportati ammontano a 95mila tonnellate, per una crescita del 5,1%, mentre la produzione italiana totale di salumi è pari a oltre 1 milione di tonnellate, per un fatturato di 7 miliardi di euro (in leggero aumento nel 2005, +0,2%): i dati sono ricordati dagli organizzatori de Il BonTà, il salone enogastronomico dei tesori della cucina tipica di qualità, in programma a Cremona dal 10 al 13 novembre.
Re incontrastati della salumeria italiana sono i prosciutti cotto e crudo, che rappresentano il 48% dell'intera produzione, con un fatturato di 3,6 miliardi di euro. La performance migliore del 2006 è stata però ottenuta dalla bresaola, che ha segnato un +8,7%, portando la sua produzione a sfiorare le 17mila tonnellate. I consumi nazionali si sono assestati da un paio d'anni intorno ai 18,8 kg pro capite.
I due paesi che maggiormente amano i salumi italiani sono la Francia e la Germania, che rappresentano insieme la metà del mercato estero della salumeria nazionale, registrando rispettivamente una crescita delle importazioni del 12,5% e 10,7%. Seguono, largamente distaccate, le esportazioni verso Austria, Stati Uniti, Belgio e Inghilterra, mentre a sorpresa il Giappone ha aumentato le sue importazioni di salumi italiani del 9,1%.
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