“Il 92% degli italiani ritiene che dovrebbe essere sempre indicato in etichetta il luogo di allevamento o coltivazioni dei prodotti agricoli contenuti negli alimenti” con un aumento del 6 per cento rispetto allo scorso anno senza dubbio imputabile alla richiesta di garanzie dopo l’emergenza influenza aviaria”. Lo ha affermato il vicepresidente della Coldiretti Sergio Marini nel suo intervento all’incontro Sicurezza Alimentare e Salute organizzato da Somedia e promosso da Salute - La Repubblica nel citare i risultati dell'“Indagine 2006 Coldiretti-Ispo sulle opinioni degli italiani sull'alimentazione” dai quali emerge peraltro che otto italiani su dieci ritengono che “se un prodotto alimentare è italiano sono più sicuro da dove proviene e quindi mi fido di più”.
Si tratta di risultati confermati dal fatto che secondo l’indagine - ha continuato il vicepresidente della Coldiretti - la maggioranza degli italiani è disposta a pagare di più pur di assicurarsi l'origine nazionale degli alimenti dopo il ripetersi di emergenze sanitarie, dalla mucca pazza all'influenza aviaria, e il rincorrersi di scandali alimentari, dalla carne agli ormoni del nord Europa all'importazione illegale di riso contaminato da organismi geneticamente modificati.
Di fronte a questi comportamenti è necessaria una maggiore responsabilità del sistema produttivo nazionale, dal campo alla tavola, e delle Istituzioni per garantire ai consumatori la trasparenza necessaria ad effettuare scelte di acquisto consapevoli. Occorre lavorare sull’etichettatura che - ha precisato Marini - per un numero crescente di consumatori rappresenta il principale strumento di informazione.
Si tratta di accelerare il percorso già iniziato a livello europeo dove sono state adottate le norme per l'etichettatura di origine della carne bovina a partire, dal 1 gennaio 2002, dopo l'emergenza mucca pazza, per l'indicazione della varietà, qualità e provenienza dell'ortofrutta fresca, il codice di identificazione delle uova a partire dal 1 gennaio 2004, il Paese di origine in cui è stato raccolto il miele dal 1 agosto 2004, mentre in Italia è stata prevista, grazie alla mobilitazione della Coldiretti, l'etichetta di origine anche per il latte fresco dal giugno 2005, per la carne di pollo dal 17 ottobre 2005 e per la passata di pomodoro dal 15 giugno 2006.
Molto resta ancora da fare e - ha denunciato il vicepresidente della Coldiretti - l'etichetta resta anonima per carne di maiale, conserve vegetali e succhi di frutta, ma anche per pasta ed extravergine di oliva con la possibilità di commercializzare olio ottenuto da miscele di origine diversa senza che questo venga indicato in etichetta.
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