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SALUTE - DAL 1 LUGLIO E’ SCATTATO LO STOP AI CIBI MIRACOLOSI. NON PIU’ AMMESSI LA PROMESSA DI PERDERE 5 CHILI IN 5 GIORNI O IL CONSIGLIO DI UN SINGOLO MEDICO

I consumatori non potranno essere più ingannati da etichette e pubblicità con false informazioni sulle proprietà nutrizionali e salutistiche dei prodotti alimentari che promettono miracoli non riscontrabili sul piano scientifico. Lo rende noto la Coldiretti nell’annunciare la rivoluzione in atto con l’obbligo scattato il primo luglio di applicare anche in Italia il regolamento Ce n. 1924/2006 relativo alle indicazioni nutrizionali e sulla salute fornite sui prodotti alimentari.

Arriva finalmente - sottolinea la Coldiretti - un deciso giro di vite agli inganni e alle facili illusioni sulle proprietà curative degli alimenti, sugli effetti per la salute e sui contenuti nutrizionali in grassi, proteine, zuccheri o altro che dovranno rispettare specifiche regole.

Un vero stop - precisa la Coldiretti - ai cibi che fanno perdere cinque chili in cinque giorni, a quelli consigliati da un singolo medico o che promettono di far passare il mal di testa o addirittura fanno diventare anche più belli.

Si tratta - sostiene la Coldiretti - di un importante passo in avanti verso la trasparenza nei consumi alimentari che sono determinanti per la salute dei cittadini e rappresentano la seconda voce di spesa degli italiani dopo l’abitazione con un valore complessivo di 125 miliardi di euro ed un importo di 456 euro al mese per famiglia. Un settore caratterizzato dai più elevati investimenti pubblicitari e - precisa la Coldiretti - da una rincorsa nella differenziazione su base salutistica dei prodotti.

Nello specifico - sostiene la Coldiretti - non saranno più consentite le indicazioni che suggeriscono che la salute potrebbe risultare compromessa dal mancato consumo dell’alimento, quelle che fanno riferimento alla percentuale o all’entità della perdita di peso o quello che fanno riferimento al parere di un singolo medico o altro operatore sanitario. Per poter recare indicazioni nutrizionali e sulla salute, i prodotti alimentari - continua la Coldiretti - devono essere conformi ai profili nutrizionali definiti dalla Commissione, tenuto conto del parere dell’Autorità Alimentare Europea (Efsa).

La Coldiretti chiede in Italia l’immediato intervento dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato per attivare i controlli necessari ad individuare quali prodotti non sono rispettosi ella nuova normativa. Una necessità per distinguere i prodotti veramente naturali legati al territorio da quelli frutto di alchimie da laboratorio presentati con diciture ingannevoli per i consumatori.

Il regolamento - prosegue la Coldiretti - prevede infatti il rispetto di specifiche condizioni per l’uso, nelle etichette e nella pubblicità, di indicazioni come “leggero”, “naturale”, prodotti “a basso” o “ridotto” “contenuto calorico”, “di grassi”, “di zuccheri” ma anche “senza sale”, “fonte di fibre”, “vitamine”, “proteine” o “sali minerali”. Sotto stretto controllo - riferisce la Coldiretti - sono anche le indicazioni sulla salute che affermano o suggeriscono l’esistenza di un rapporto tra un categoria di alimento, un alimento o uno dei suoi componenti e la salute. Il ruolo di una sostanza nutritiva per la crescita, lo sviluppo o le funzione dell’organismo, psicologiche e comportamentali possono essere autorizzate - precisa la Coldiretti - solo se basate su dati scientifici generalmente accettati e ben comprese dal consumatore medio.

Ed ancora vanno autorizzate - precisa la Coldiretti - tutte le indicazioni relative alla riduzione di un rischio di malattia che affermano o suggeriscono che il consumo di una categoria di alimenti, di un alimento o di uno dei suoi componenti riduce significativamente un fattore di rischio di sviluppo di una malattia umana. Peraltro è sempre necessario aggiungere una dicitura indicante che la malattia cui l’indicazione fa riferimento è dovuta a molteplici fattori di rischio e che l’intervento su uno di questi fattori può anche non avere un effetto benefico.

La Commissione Europea - conclude la Coldiretti - istituisce e tiene aggiornato un registro comunitario delle indicazioni nutrizionali e sulla salute fornite sui prodotti alimentari. Per consentire lo smaltimento delle scorte gli alimenti immessi sul mercato o etichettati prima del 1 luglio non conformi al presente regolamento possono essere commercializzati fino alla data di scadenza, ma non oltre il 31 luglio 2009.

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