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SALUTE: DIETA MEDITERRANEA ALLUNGA VITA MA ITALIANI INFEDELI

Con i consumi di frutta e verdura che si sono ridotti del 20% negli ultimi 5 anni gli italiani, soprattutto tra le giovani generazioni, abbandonano la dieta mediterranea proprio nel momento in cui arriva la conferma scientifica che riduce la mortalità per tutte le cause del 9%. Lo afferma la Coldiretti nel commentare gli studi pubblicati sul “British Medical Journal”, analizzati dal team di Francesco Sofi, nutrizionista dell’Università di Firenze, secondo il quale “la dieta mediterranea nello specifico riduce del 13% l’incidenza del Parkinson e dell’Alzheimer, del 9% quella per problemi cardiovascolari e del 6% quella del cancro”.

Pane, pasta, frutta, verdura, olio extravergine e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari hanno consentito agli italiani - continua la Coldiretti - di conquistare il record della longevità con una vita media di 78,6 anni per gli uomini e di 84,1 anni per le donne, nettamente superiore alla media europea. Ma il futuro è preoccupante con un terzo dei ragazzi italiani obeso o in sovrappeso proprio per effetto soprattutto del progressivo abbandono dei principi della dieta mediterranea a favore del consumo di cibi grassi e ricchi di zucchero come le bibite gassate.

Secondo un recente studio della Fao, negli ultimi 45 anni, la famosa dieta mediterranea basata sul consumo di frutta fresca e verdura è stata abbandonata e dal 1962 al 2002, in 15 paesi europei esaminati, l’apporto calorico giornaliero è aumentato di circa il 20%, passando da 2960 kcal a 3340 kcal. Ed in Grecia, Spagna, Portogallo, Cipro, Malta ed Italia l’apporto calorico giornaliero è aumentato del 30%.

La Coldiretti sta realizzando il progetto “Educazione alla Campagna Amica” che coinvolge oltre 100.000 alunni delle scuole elementari e medie in tutta Italia che partecipano ad oltre 3.000 lezioni in programma nelle fattorie didattiche e agli oltre 5.000 laboratori del gusto, organizzati nelle aziende agricole e in classe.

“L’obiettivo - precisa la Coldiretti - è quello di formare dei consumatori consapevoli sui principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti per valorizzare i fondamenti della dieta mediterranea e ricostruire il legame che unisce i prodotti dell’agricoltura con i cibi consumati ogni giorno”.

Un impegno che va sostenuto anche sul piano istituzionale dove è importante che si concretizzi la procedura, che vede insieme Spagna, Italia, Grecia e Marocco, per chiedere il riconoscimento della dieta mediterranea come patrimonio dell’Unesco.

“Un obiettivo che - conclude la Coldiretti - ha un valore straordinario per l’Italia che è il Paese simbolo di questo tipo di cucina e dove più radicata è la cultura alimentare fondata sui principi della dieta mediterranea con primati raggiunti nelle principali produzioni base come la frutta, verdura e pasta e il posto d’onore nella Unione Europea per vino e olio di oliva, dietro rispettivamente alla Francia e alla Spagna”.

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