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CIBUS

Salute ed innovazione, le evoluzioni della gdo, le prospettive dell’export: i temi di Cibus

A Fiere di Parma dal 7 al 10 maggio torna Cibus, il salone internazionale dell'agroalimentare. Con tutte le nuove tendenze del cibo sotto i riflettori
Cibus, Federalimentare, Non Solo Vino
A Fiere di Parma dal 7 al 10 maggio torna Cibus

Salute e benessere nel piatto, ma anche risparmio di tempo nella preparazioni di alimenti che devono essere, comunque, gustosi e sani, e ancora una crescente polarizzazione dei consumi, dove crescono tanto il segmento premium che quello low cost: sono i trend che stanno guidando il cambiamento tra gli scaffali e sulle tavole degli italiani, che saranno analizzati a Cibus, il salone internazionale dell’alimentazione, di scena a Fiere di Parma dal 7 al 10 maggio 2018 (www.cibus.it).
Dalla pasta con farina di fagioli verdi mungo agli snack di legumi o vegetali, dall’aceto di mele non filtrato e pastorizzato dal bere al mattino ai brodi vegetali da preparare come tisane, dalla mozzarella in crumble alle cialde di formaggio senza lattosio, dalla pasta di Gragnano al caffè ai dessert a base di quinoa dolce, fino alle sfere di aceto balsamico di Modena da grattugiare, sono solo alcuni dei 1.300 nuovi prodotti, che saranno presentati a Cibus.
Casi di una innovazione che è motore di un’industria alimentare italiana che, nel 2017, dicono i dati di Federalimentare, ha raggiunto un fatturato di 137 miliardi di euro, con una crescita del 3,8%, ed un export di 41 miliardi di euro (di cui 32 di prodotti finiti), in crescita del 6%. Un Cibus che arriva nel 2018 “Anno del Cibo Italiano”, e che anche da qui riparte per la crescita del settore, in Italia e all’estero, anche grazie a quasi 400 buyer da tutto il mondo selezionati dall’Ice, con l’obiettivo, chiaro ed ambizioso, di centrare i 50 milioni di euro di export nel 2020.
E se il sentiment dell’industria alimentare, sul fronte delle esportazioni, è di cauto ottimismo, con una crescita stimata tra il +5-6% anche nel 2018, buone, al netto delle politiche fiscali (con il rischio dell’aumento dell’Iva anche per gli alimenti) e del quadro economico generale, anche le prospettive in Italia. Secondo i dati di Iri, oggi per ogni 100 euro spesi per prodotti confezionati di largo consumo, oltre 68 sono destinati all’alimentazione, un dato raggiunto con un ritmo di crescita annua dal 2014 del +2,3%. Dall’indagine “Mangiare informati: come gli italiani scelgono cibo buono e sicuro” del Censis, per Federalimentare, invece, emerge che conosce, parla e si appassiona di cibo il 90,9% degli italiani e il 93% dei giovani, addirittura il 53,5% di questi si definisce un appassionato.
Ma per crescere, serve informazione di qualità: l’85,7% degli italiani e l’87,4% dei millennials si informano prima di acquistare un alimento. Di questi, il 57% della popolazione (di cui il 74,2% è costituita da millennials) lo fa tramite siti web e il 35,2% (di cui il 39,9% millennials) attraverso i motori di ricerca. E a Cibus, non a caso, si parlerà anche di “fake news” nell’alimentare, di etichettatura, ma anche di biotecnologie e ricerca scientifica. innovazione e sostenibilità. prevenzione degli sprechi alimentari, promozione all’estero e italian sounding, ma anche della distribuzione del futuro, di marketing, di chef-influencer e non solo.
Tra le novità da segnalare, il debutto dell’Osservatorio Alimentare, promosso dai Giovani di Federalimentare, strumento che si occuperà di monitorare in maniera permanente i mercati d’Italia e del mondo, che sarà presentato il 7 maggio, lo stesso giorno in cui sarà di scena il World Food Forum.
L’8 maggio, invece, da segnalare il convegno “Le nuove frontiere del Food: cosa chiede il consumatore e dove si muove il mercato”, firmato da Iri WorldWide, mentre il 9 maggio sarà al centro la gdo italiana, con tre convegni. Il primo, firmato da Retail Watch, sarà dedicato a “Come i modelli, i posizionamenti delle insegne e la soddisfazione dei clienti determinano i risultati finanziari della gdo italiana”, il secondo, di Università di Parma e Ipsos, al tema dello “Instore Marketing”, e l’ultimo, di GdoWeek e Mark Up, dedicato al “Cibo 2038: come compreremo, prepareremo e mangeremo”.
Il 10 maggio, in chiusura, focus sul “Food italiano sui mercati esteri: l’esperienza di True Italiana Taste”, di Assocamere Estero, e poi, con la Scuola Internazionale di Cucina, Alma, al centro ci sarà la “Next generation chef - Formazione e impresa: l’identità della cucina italiana nello scenario internazionale”.
Ma come ogni grande fiera che si rispetti, anche Cibus avrà il suo “fuori salone”, con “Cibus Off”, di scena dal 5 al 13 maggio in piazza Garibaldi, nel cuore di Parma “città creativa per la gastronomia dell’Unesco” (www.cibus.it/cibus-off).

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