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SALUTE - UNO STUDIO CONFERMA UN DETTO "UNA MELA AL GIORNO ...": RICERCATORI TRENTINI RICOSTRUSCONO MAPPA POLIFENOLI IN BUCCIA

Il detto popolare "Una mela al giorno toglie il medico di torno" ha trovato un riscontro scientifico grazie alle ricerche svolte all' Istituto Agrario di San Michele, in Trentino, che hanno definitivamente chiarito la composizione degli antiossidanti presenti nel frutto ovvero degli elementi protettivi della salute quali polifenoli e grandi quantità di acido ascorbico. E' consigliabile un consumo quotidiano della mela, dato che i composti antiossidanti vengono metabolizzati velocemente nel nostro organismo - spiegano i ricercatori - di lavare bene il frutto ma di non sbucciarlo, dato che una gran parte dei polifenoli e dell'acido ascorbico sono concentrati nella buccia.

Il proverbio corrisponde al vero grazie agli elevati quantitativi di antiossidanti presenti nella frutta che limitano o prevengono l'azione delle tossine che danneggiano le cellule. Ma c'é una varietà di mela che più delle altre presenta un elevato contenuto di antiossidanti: la Renetta Canada. I ricercatori di San Michele hanno completato la prima banca dati mondiale relativa al contenuto e alla composizione di tutti gli antiossidanti polifenolici della mela, iniziativa realizzata tramite un progetto di ricerca finanziato dal Ministero della Salute e dalla Provincia autonoma di Trento, in convenzione con il Consiglio Nazionale delle Ricerche e in collaborazione con le Università di Padova e di Trento. Lo studio ha preso in considerazione le otto principali varietà di mela coltivate in Trentino, dalle quali sono stati estratti e quantificati i principali 20 polifenoli nonché il contenuto medio in acido ascorbico, altrettanto importanti.

In collaborazione con l'Università di Padova e di Trento, è stata misurata l'efficienza antiossidante di ciascun componente ed interpretata la azione antiossidante degli estratti di mela.

Da questi lavori si evince come le varietà tradizionalmente coltivate in Italia ed in Trentino non hanno assolutamente nulla da invidiare, dal punto di vista salutistico, rispetto alle nuove varietà di recente introduzione. La banca dati ottenuta dai ricercatori trentini rappresenta uno strumento indispensabile per nutrizionisti che mettono in collegamento la composizione degli alimenti con i loro effetti salutistici, per i produttori per valorizzare e far conoscere le proprietà della mela e, infine, per i genetisti che potranno utilizzare queste informazioni nei piani di miglioramento genetico.

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