Salvare i vecchi casolari, le masserie e gli antichi cascinali dell’Italia contadina che sta scomparendo: con questo obiettivo sono stati messi a disposizione 16 milioni di euro di finanziamenti statali, grazie al decreto sull’architettura rurale varato dal Ministero dei Beni culturali. Il provvedimento, che è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 12 ottobre, dà attuazione alla legge 378/2003, pensata per valorizzare le vecchie architetture agricole ancora molto diffuse nel nostro territorio. Il decreto si rivolge in particolare agli edifici fino al XIX secolo di valore significativo per l’economia agricola, il paesaggio e la storia locale. Sono ammessi anche le recinzioni, la viabilità rurale, le chiese e le cappelle. Per quanto riguarda le indicazioni tecniche per il restauro, il decreto si preoccupa di salvaguardare il più possibile l’originalità dei vecchi edifici: via libera dunque ai materiali appartenenti alla tradizione locale. In base alla legge, il contributo pubblico non può superare il 50%, il resto deve essere coperto dai privati o dalle Regioni. Qualcuna, come Piemonte, Emilia e Toscana, ha già stanziato somme destinate a questo scopo.
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