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LA CURIOSITÀ

Sara Simeoni, la passione per il vino, e quel sorso di Bonarda prima del salto da record del mondo

A WineNews, la leggenda dell’atletica italiana, campionessa olimpica, ed ora ambasciatrice del Vino Nobile di Montepulciano

Di solito, a vittorie ed ai record, si brinda “dopo”. Ma, a volte, anche “prima”. Come ha raccontato, a WineNews, una leggenda dello sport italiano, amato come pochi altri. Ovvero la regina del salto in alto, Sara Simeoni, primatista mondiale nel 1978, con un record di 2,01 metri, misura ottenuta per due volte, e rimasta imbattuta per 30 anni, oro alle Olimpiadi di Mosca del 1980, con colleghi come Pietro Mennea, e oggi anche scrittrice con “Una vita in alto”, il libro autobiografico scritto, a quattro mani, con lo storico giornalista sportivo Rai, Marco Franzelli, per Rai Libri, finalista del “Premio Bancarella Sport” 2023. E, nel quale, a sorpresa, un intero capitolo è dedicato al vino, del quale da atleta è stata testimonial, ambasciatrice della storica Enoteca Italiana di Siena, che oggi non c’è più, ma che ha portato nel mondo tanto vino italiano.
Una Sara Simeoni che, fresca di nomina come “Ambasciatore del Vino Nobile di Montepulciano”
- riconoscimento tributatole dal Consorzio del Vino Nobile guidato da Andrea Rossi e Paolo Solini, istituzione vinicola “di un territorio che amo, che conoscono bene e che ho frequentato spesso, anche per essere stata giurata di “A Tavola con il Nobile” (concorso culinario in cui le Contrade del Bravìo delle Botti, la storica corsa delle botti sulle strade della cittadina, una delle perle del Rinascimento di Toscana, si sfidano in cucina), e dove mi sento a casa” - al direttore di WineNews, Alessandro Regoli, parlando di storia, passioni, vino e sport (video intervista nei prossimi giorni), ha confidato: “prima del salto per il record del mondo, non mi sentivo molto bene. All’epoca gareggiavo per una società di Torino, di cui dirigente era Livio Berruti (altro campione olimpico e primatista sui 200 metri negli Anni Sessanta del Novecento, ndr). Per tirarmi su, mi fece bere un goccio di Bonarda. E poi è andata come è andata. Ovviamente - scherza Sara Simeoni - non ho fatto il record per quello, ma sicuramente quel sorso di vino non mi ha fatto male!”.
Come non lo fa, del resto, a nessuno se bevuto con parsimonia e con moderazione. Anche a chi fa sport. “Io sono veneta - ha detto ancora la Simeoni, oggi splendida 70enni, nata a Rivoli Veronese - ed il vino nella mia vita non è mai mancato. Neanche durante la carriera sportiva, per festeggiare nelle vittorie, ma anche nelle sconfitte, per prenderle meglio ed andare avanti. Il vino è una delle stelle dell’Italia, che mi ha appassionato e mi ha fatto conoscere e scoprire tanti territori, come Montepulciano ed il suo Vino Nobile”. Di cui ora, Sara Simeoni, è ufficialmente ambasciatrice nel mondo.

(Intervista raccolta nella cena andata in scena nella rinascimentale Piazza Grande realizzata dallo chef Enrico Bartolini organizzata dal Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano - Attività realizzata con il contributo del MASAF, ai sensi del decreto direttoriale n. 553922 del 28 ottobre 2022, cfr. par. 3.3 dell’allegato D al d.d. 302355 del 7 luglio 2022).

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