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“Se facciamo l’Expo, facciamo l’Italia”. A Milano, dopo il ciclone giudiziario che ha travolto i vertici organizzativi di Expo 2015, arriva il premier Matteo Renzi, a confermare l’impegno del Governo

Non Solo Vino
Matteo Renzi

“Diciamo con grande decisione e determinazione che non lasceremo, a chi ruba, anche la possibilità di rubarci un pezzo del nostro futuro. Chi ruba va fermato, ma non si fermano le opere, si fermano i ladri”. A Milano, dopo il ciclone giudiziario che ha travolto, e decapitato, i vertici organizzativi di Expo 2015, arriva il premier Matteo Renzi, a confermare l’impegno del Governo che, per garantire una gestione ed una valutazione limpide degli appalti, affiancherà alla società Expo 2015 un team legale guidato dal presidente dell’Autorità Anticorruzione, Raffaele Cantone. “Se facciamo l’Expo - ha sintetizzato Renzi - facciamo l’Italia. Se ci tiriamo indietro magari non saremo l’Italietta, ma non saremmo più coerenti con i nostri valori. Milano è un punto di riferimento per l’intero Paese, grazie a tutti coloro che non mollano e ci credono. L’Expo è una strepitosa opportunità”.

Da parte di Renzi, nonostante il ritardo accumulato, c’è ottimismo: “saremo operativi nel rispetto di tutte le scadenze perché vogliamo arrivare in tempo”. Il presidente del Consiglio, quindi, nel faccia a faccia con gli imprenditori, ha affrontato il tema delle inchieste giudiziarie e degli arresti, assicurando di “non sottovalutare quanto è successo: provo un senso di sbigottimento e amarezza a vedere indagati e nomi che tornano da un passato che sembrava archiviato”. Per Raffaele Cantone, adesso, inizia una sfida importante, anche se il sostegno è decisamente ampio, dal Ministro dell’Interno, Angelino Alfano: “ho condiviso molto sia la scelta di Cantone sia della task force, ora occorrerà accendere un faro ancora più luminoso su tutti questi fatti e sulle procedure: siamo convinti che ad aprile prossimo l’Italia si presenterà con una vetrina completamente trasparente e pulita e con un buon risultato”, al governatore della Lombardia, Roberto Maroni, fino al presidente della Camera, Laura Boldrini, che ritiene l’Expo “una occasione importantissima: non può e non deve fallire”.

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