02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

SE I 7 MILIARDI DI PERSONE SULLA TERRA AVESSERO GLI STILI DI VITA DEI CITTADINI MEDI DELL’OVEST 1 MONDO NON BASTEREBBE: CI VORREBBERO 1,5 PIANETI. LA SOLUZIONE? IL “WORLD EARTH DAY” BCFN LANCIA LE SUE IDEE, COME IL MODELLO ALIMENTARE MEDITERRANEO

Non Solo Vino
World Earth Day, ovvero la giornata mondiale della terra, il 22 aprile

Se i 7 miliardi di persone che popolano la Terra conducessero gli stili di vita del cittadino medio occidentale, oggi un solo mondo non sarebbe sufficiente per tutti: sarebbero necessari 1,5 pianeti. Nel 2050 la popolazione mondiale raggiungerà quota 9 miliardi, a quel punto, avremmo bisogno di ben 3 pianeti per ospitarci tutti. Parola del Barilla Center for Food & Nutrition (Bcfn) che per il “World Earth Day”, la Giornata Mondiale della Terra che, come ogni anno, cade nel giorno dell’equinozio di primavera il 22 aprile, propone, fra le tante idee che spaziano dalla tutela dell’acqua all’agricoltura, c’è anche il modello alimentare mediterraneo, possibile strada per ridurre l’impatto ambientale legato ai consumi alimentari, contribuendo al benessere delle persone e del Pianeta. E per l’occasione si alza il sipario sull’e-book gratuito “Eating Planet”, che porta la firma di alcune personalità di spicco fra cui Guido Barilla, Mario Monti, Raj Patel, Carlo Petrini, Shimon Peres (info: www.barillacfn.com).
“È evidente che i modelli di consumo attuali non sono più sostenibili: stiamo consumando più di quanto il nostro Pianeta riesca a rigenerare - sottolinea Barbara Buchner, membro dell’advisory board del Barilla Center for Food & Nutrition (Bcfn) - ed è prioritario porsi quindi dei limiti e impegnarsi per diffondere modelli di consumo più responsabili, sostenibili e meno impattanti sulle risorse del Pianeta partendo dalle nostre abitudini alimentari”. Stili di vita caratterizzati da alto consumo energetico, modelli agricoli che degradano il suolo, ricorda il Bcfn, con oltre il 33% dei terreni destinati alla produzione di mangimi animali, alte emissioni di anidride carbonica sono solo alcuni dei fattori scatenanti dei cambiamenti climatici negli ultimi anni. Tra gli effetti immediati: l’aumento della temperatura (+0,2 gradi negli ultimi 10 anni) col relativo scioglimento dei ghiacciai, una maggiore frequenza di fenomeni meteorologici estremi, con un bilancio in termini di perdite economiche pari a oltre 200 miliardi all’anno.
Così, per il “World Earth Day”, il Bcfn avanza alcune proposte e soluzioni alla portata di tutti. Tra queste, il modello alimentare mediterraneo emerge come possibile strada per ridurre l’impatto ambientale legato ai consumi alimentari, contribuendo al benessere delle persone e del Pianeta. Il modello della Doppia Piramide elaborato dal Barilla Center for Food and Nutrition, infatti, mette in relazione il valore nutrizionale e l’impatto ambientale degli alimenti, mostrando che i cibi raccomandati dai nutrizionisti per un consumo più frequente sono anche quelli che hanno un’impronta ecologica più bassa; viceversa, i cibi per cui si raccomanda un consumo moderato rivelano un impatto sull’ambiente più elevato. Inoltre, il Bcfn ha raccolto in un video una call to action dei principali attivisti ed esperti mondiali per il futuro della Terra: secondo Lester Brown, fondatore del World Watch Institute e fondatore e presidente dell’Earth Policy Institute, al centro dell’attenzione bisogna porre l’acqua come risorsa fondamentale di cui è necessario incrementare la produttività ed efficienza. Ruth Oniang’o, Fondatrice e direttore esecutivo del Rural Outreach Program (Rop), sottolinea gli effetti del cambiamento climatico esplicitando la forte interdipendenza tra i Paesi. È prioritario che venga favorito il dialogo per trovare soluzioni alle sfide comuni. Per Kanayo F. Nwanze, presidente dell’Ifad, l’agricoltura rappresenta una leva cruciale per incoraggiare cambiamenti di lungo termine e implementare la crescita economica in quanto offre opportunità di lavoro, produce cibo, incentiva la stabilità politica ed economica. Infine, Ellen Gustafson, esperta di alimentazione sostenibile e membro dell’advisory board del Bcfn, crede fermamente che occorra sensibilizzare maggiormente i giovani sui temi ambientali e sull’accesso al cibo. Favorire la partecipazione dei più giovani significa responsabilizzarli sul loro futuro e su quello del Pianeta.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli