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SE I LUPI ITALIANI METTONO A REPENTAGLIO LA PRODUZIONE DEL FORMAGGIO FRANCESE PIÙ FAMOSO: NELLA LOZÈRE, DOVE NASCE IL ROQUEFORT, FORMAGGIO BLU CHE DELIZIA I PALATI DEI GOURMAND DI TUTTO IL MONDO, 20 BRANCHI FANNO STRAGE DI PECORE

Tutto è iniziato nel 1993, quando 250 lupi italiani, dopo aver attraversato i confini francesi, si diressero verso la zona di Auvergne e verso i Vosgi, minacciando, oggi, la sopravvivenza di quelle pecore tanto preziose, a dir poco fondamentali, per la produzione del Roquefort, il tipico formaggio venato di blu e verde che nasce nella Lozère, un dipartimento francese della regione Languedoc-Roussillon, un tempo nota come Gévaudan. Lo racconta un articolo di Emanuela di Pasqua su www.corriere.it.
Un problema non di poco conto, perché il lupo è una specie protetta, e la Francia è ben felice di ospitarne sei volte di più rispetto a sei anni fa, ma i produttori di Roquefort lo sono molto meno, perché nell’arco di pochi giorni gli attacchi si sono moltiplicati senza sosta, e il bilancio parla di 62 pecore morte e 73 ferite.
Risolvere la diatriba tra lupo e uomo, o tra lupo e formaggio che dir si voglia, non sarà facile, perché il “il codice del lupo”, le norme sulla protezione dell’animale stabilite nel 2004, impone a chiunque, a meno che non si tratti di persone autorizzate, rendendo la battaglia decisamente impari.
La soluzione potrebbe essere il ritorno alle recinzioni elettrificate ed ai cani da guardia, una soluzione che, che dal punto vista economico, è tutt’altro che percorribile. A difesa del prodotto locale è sceso anche José Bové, leader del movimento no-global e deputato europeo, ma la sensazione è quella di un conflitto tra due fazioni che stanno dalla stessa parte della barricata, quella della salvaguardia del territorio, delle produzioni locali ed anche, ovviamente degli animali: chi la spunterà non si sa, l’amministrazione locale è al fianco dei produttori locali, specie dal punto di vista economico, ma isolare i lupi sembra impossibile, almeno con queste norme ...

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