SE IL SUPERMERCATO DIVENTA “CONTRIBUTORS” CINEMATOGRAFICO: COME “UNES”, CATENA DEL GRUPPO FINIPER, PER LA REALIZZAZIONE DE “L’ULTIMO PASTORE”, FILM DI MARCO BONFANTI, STORIA DI UN PASTORE CHE VA IN CITTÀ, SIMBOLO DI UN MONDO IN VIA DI ESTINZIONE

Tra molte case history che vedono il mondo agroalimentare incontrare la cultura o farsi promotore di eventi culturalì, può succedere anche che un supermercato diventi “contributors” cinematografico: è il caso di Unes, la catena di supermercati del Gruppo Finiper, che ha offerto il proprio contributo nella realizzazione de “L’Ultimo Pastore”, lungometraggio del regista Marco Bonfanti, prodotto da Franco Bocca Gelsi e Anna Godano, presentato al Festival di Torino. E che racconta di una storia vera, quella, narrata in chiave fiabesca, di Renato Zucchelli, pastore nomade che vive nella periferia di Milano, rappresentazione di un mondo ormai in via di estinzione, che si fa largo nel cuore caotico della metropoli come se volesse riaccendere la voglia di sognare in una società smarrita, senza più ideali e la capacità di commuoversi, specchio di un mondo votato al progresso a tutti i costi dove chi sogna e crede nella libertà viene visto come un alieno e lasciato ai margini.

“Con il sostegno a “L’Ultimo Pastore” - spiega Rossella Brenna, direttore marketing e comunicazione di Unes, nata a Milano nel 1967 da un gruppo di piccoli imprenditori e acquisita dal Gruppo Finiper nel 2002 - Unes vuole dimostrare che il nostro è un Paese vivo e che anche i piccoli
ce la possono fare; basta avere idee, forza di volontà, determinazione e tutto diventa possibile. Il caso della nostra insegna U2, “il supermercato controcorrente” (no promozioni, no volantini, no carte fedeltà, formula commerciale “Every day low price”) ne è la più chiara testimonianza”.