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“SE L’EUROPA NON DIFENDERÀ LA SUA AGRICOLTURA CONTADINA, SE PERDERÀ I SUOI PICCOLI PRODUTTORI, NON AVRÀ PIÙ STORIA NÉ IDENTITÀ”. 30.000 CONTADINI DEL VECCHIO CONTINENTE SFILANO A BERLINO, CAPEGGIATI DAL FONDATORE DI SLOW FOOD, CARLO PETRINI

“Se l’Europa non difenderà la sua agricoltura contadina, se perderà i suoi piccoli produttori, non avrà più storia né identità. Ma le prossime Elezioni Europee condanneranno chi si metterà contro il mondo contadino”. Così Carlo Petrini, fondatore e presidente di Slow Food, dal palco della manifestazione, di scena a Berlino il 18 gennaio, promossa da una rete di associazioni che si battono “contro il dominio di agricoltura ed allevamento di tipo industriale”, in concomitanza con il Global Forum for Food and Agriculture. Prima del comizio finale, un corteo ha attraversato la capitale tedesca, partendo da Postdamer Platz ed è passato davanti al Bundesrat, al ministero dell’Agricoltura, alla Cancelleria ed al Bundestag.
“Siamo in 30.000, una cosa mai vista - ha sottolineato Petrini dal palco - tanti contadini, tantissimi giovani. La maggioranza della popolazione, in ogni angolo del mondo, è contro l’agricoltura di tipo industriale che da 50 anni distrugge il pianeta, contro gli Ogm, contro quel libero mercato che si chiama libero ma che in realtà è dominato dalla violenza. Il 2014 - ha proseguito il fondatore di Slow Food - è stato dichiarato l’anno dell’agricoltura familiare e tutti si devono impegnare nella lotta per salvare la fertilità dei suoli, la biodiversità minacciata, le comunità agricole. E’ un impegno per la nostra salute, che ormai vede alleati produttori e consumatori. Una battaglia è stata vinta a Bruxelles bloccando la legge che voleva regolamentare le sementi, ma non dobbiamo farci ingannare: è successo solo perché i politici sentivano odore di elezioni: è indispensabile, quindi, che in ognuno dei 28 paesi dell’Ue ad ogni candidato dichiari inequivocabilmente da parte sta”.

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