SE RINCARA L’UOVO DI CIOCCOLATO, LA PASQUA È PIÙ SALATA, E GLI ITALIANI RESTERANNO A CASA E DINTORNI, SPENDENDO COMUNQUE IL 10,3% IN PIÙ DEL 2011. SU UOVA DI CIOCCOLATA (+5-8%), COLOMBE (+3,3%), ABBACCHIO (+6,6%) E CARCIOFI (+12,5%)

Tra aumenti della benzina e rincari delle materie prime, la spesa alimentare delle famiglie è tornata ai livelli del 1986, e per Pasqua gli italiani resteranno a casa e dintorni, spendendo comunque più del 2011: su i prezzi delle uova di cioccolata (+5-8%) e delle colombe (+3,3%), ma anche quelli di abbacchio (+6,6%) e carciofi (+12,5%). Una famiglia di quattro persone, in media, spenderà il 10,3% in più del 2011, senza dimenticare che a pagare le conseguenze della contrazione dei consumi saranno, come sempre, gli agricoltori, come ricorda la Cia - Confederazione italiana degli agricoltori.

Finora - ricorda la Cia - le ricadute degli ultimi aumenti dei carburanti sui listini di cibo e bevande hanno già superato 200 euro a famiglia in termini annui. E nell’ultimo anno gli italiani hanno dovuto “sborsare” più per il capitolo trasporti, carburanti ed energia (470 euro al mese) che per gli alimentari (467 euro al mese), con uno sbilanciamento mai visto prima verso auto e bollette energetiche a discapito della voce “cibo e bevande”. Ora il rischio è quello di un ulteriore allargamento della forbice tra queste due sezioni di spesa, con un ennesimo crollo dei consumi alimentari, che già nel 2011 sono calati del 2%. Resta drammatica anche la situazione degli agricoltori, che hanno visto schizzare il prezzo del gasolio agricolo su del 130% in meno di due anni, con un onere aggiuntivo di circa 5.000 euro ad azienda - conclude la Cia - dato che è essenziale per il riscaldamento delle stalle, per le macchine agricole, per l’approvvigionamento dell’acqua, per l’irrigazione dei terreni. Ecco perché bisogna intervenire subito, con un bonus “ad hoc” per gli agricoltori e con il blocco del prossimo aumento dell’Iva dal 21 al 23% e l’introduzione dell’accisa mobile a sostegno delle famiglie.