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“SE SI CONTINUA CON QUESTA BUROCRAZIA ROMANA RISCHIAMO LO SPOPOLAMENTO DELLE AREE RURALI E SENZA L’AGRICOLTURA LA SARDEGNA DIVENTERA’ UNA POLVERIERA SUL PUNTO DI ESPLODERE”. L’ALLARME ARRIVA DA ANDREA PRATO, ASSESSORE ALL’AGRICOLTURA DELLA SARDEGNA

“Se si continua con questa burocrazia romana rischiamo lo spopolamento delle aree rurali e senza l’agricoltura la Sardegna diventerà una polveriera sul punto di esplodere”. E’ l’allarme lanciato dall’assessore all’Agricoltura della Regione Sardegna, Andrea Prato, denunciando lo stato in cui versa l’agricoltura italiana in vista della nuova Politica Agricola Comune.

“Non è possibile che il lavoro di un pastore valga 5 euro in Lombardia e in Puglia e 1 euro in Sardegna o in Toscana: queste disparità non possono più essere accettate - sottolinea Prato riferendosi agli aiuti diretti dati finora dalla Ue - non accettiamo più una politica agricola che fa figli e figliastri. E’ ora di dire basta ai soldi dati alle regioni grasse e ricche e di iniziare a seguire l’esempio di chi è più saggio di noi. Facciamo come la Francia, che con l’articolo 68 tutela le regioni virtuose premiando quelle “specifiche attività agricole che comportano benefici agroambientali aggiuntivi”.

Sul piatto, una funzione dell’agricoltura che va ben oltre la produttività: “Sino ad oggi abbiamo visto dare ingenti finanziamenti alle turbo economie, come tabacco e vitelli francesi ingrassati come oche in Italia. E’ ora che dopo 40 anni le cose cambino - conclude l’assessore sardo - e venga premiata finalmente la funzione sociale dell’agricoltura in quelle regioni come Trentino Alto Adige, Sicilia, Abruzzo, Toscana, Basilicata, Corsica, zone appartenenti al Massiccio centrale francese, Austria, Grecia, Spagna, Pirenei, Carpazi. Regioni che da sempre producono, oltre al cibo, valori intangibili di inestimabile valore come la tutela dell’ambiente e della biodiversità, il mantenimento della vitalità delle zone rurali, la valorizzazione delle risorse locali”.

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