Tra le dieci imprese familiari più antiche del mondo, sei sono “made in Italy”, due del mondo del vino: le toscane Barone Ricasoli e Marchesi Antinori. E la penisola guadagna la medaglia d’argento, piazzandosi al secondo posto, nella classifica redatta da “Family Business”, rivista americana specializzata in aziende familiari, con la Pontificia Fonderia Marinelli di Agnone, nata nell’anno Mille come fonderia delle campane per il Papa.
Ecco la classifica delle dieci aziende familiari più antiche del mondo:
1 - Hoshui Onsen (Giappone, 718)
2 - Pontificia Fonderia Marinelli (Italia, 1000)
3 - Chateau de Goulaine (Francia, 1000)
4 - Barone Ricasoli (Italia, 1141)
5 - Barovier & Toso (Italia, 1295)
6 - Hotel Pilgrim Haus (Germania, 1304)
7 - Richard de Bas (Francia, 1326)
8 - Torrini Firenze (Italia, 1369)
9 - Marchesi Antinori (Italia, 1385)
10 - Camuffo (Italia, 1438)
Ecco, invece, le altre imprese italiane familiari che compaiono tra le prime 100 in classifica: 12 - Grazia Deruta (1500); 13 - Fabbrica d’armi Pietro Beretta (Italia, 1526); 31 - Cartiera Mantovana (Italia, 1615); 82 - Amarelli Fabbrica di Liquirizia (Italia, 1731); 83 - Fratelli Piacenza (Italia, 1733); 88 - Fonderia Daciano Colbachini (Italia, 1745); 94 - Conte (Italia, 1757).
In testa alla classifica 2008 (aggiornata sul 2004) rimane saldamente in testa una realtà giapponese, che però non è più l’immarcescibile Kongo Gumi, società attiva nella costruzione di templi buddisti nata nel 578, ma “rea di aver ceduto alle lusinghe del mercato, visto che nel 2006 è stata acquisita dal gigante dell’edilizia Takamatsu; nell’aggiornamento della graduatoria da poco pubblicato, infatti, la vetta è stata conquistata da Houshi Onsen, l’albergo-struttura termale guidato dalla stessa famiglia dal 718, quando fu fondato, secondo la leggenda, da un monaco buddista nel luogo indicato dal dio del Monte Hakusan.
La genesi delle imprese italiane in classifica sarà forse dai connotati meno spirituali, ma quanto ad antichità anche il “made in Italy” ha qualcosa da dire. La Pontificia Fonderia Marinelli, nata nel Mille ad Agnone (Isernia), come fonderia delle campane del Papa, conquista il podio ex equo con Chateau de Goulaine. Nata, come la storica cantina francese, nell’anno mille, la Marinelli usa ancora le antiche tecniche. Le sue campane risuonano ormai in tutto il mondo, da New York a Pechino, da Gerusalemme al Sud America, fino alla Corea. I dipendenti sono solo 20 e tra loro ci sono ancora cinque membri della famiglia Marinelli, con Pasquale direttore operativo. Per trovare un’altra impresa italiana basta scendere al quarto posto, dove si piazza la Barone Ricasoli, storico produttore di vino e olio d’oliva nato a Siena nel 1141, guidato da Francesco Ricasoli. Subito dopo, al quinto posto, ecco un nome storico del vetro, la Barovier & Toso, di Murano (Venezia): dopo essere stata fondata nel 1295, l’azienda è giunta ormai alla ventesima generazione dei Barovier che, nel 1936, si fusero con i Toso. Scendendo lungo la classifica si incontrano poi due aziende fiorentine: in ottava posizione, c’è la Torrini, l’impresa produttrice di gioielli fondata dal capostipite Jacopo nel 1369, e in nona posizione, la Antinori, che produce vino a partire dal 1385. Per la decima in graduatoria ci si sposta in Veneto: è la Camuffo di Portogruaro (Venezia), impresa costruttrice di imbarcazioni nata nel 1438 nel porto veneziano di Khanià a Creta. Dalla fondazione, per mano di El Ham Mufti’, ha venduto barche tra l’altro a Maometto II, alla Repubblica di Venezia, e perfino a Napoleone. Le ceramiche di Grazia Deruta, azienda attiva a Torino dal Cinquecento, hanno conquistato, oltre al mercato degli Stati Uniti, anche la dodicesima posizione. L’azienda è tallonata dalla Pietro Beretta, lo storico produttore di armi di Gardone (Brescia), capace tra l’altro di piazzare la mitica rivoltella tra le mani della spia più famosa del mondo, James Bond.
Dopo questa pattuglia che si piazza nelle prime posizioni, occorre scendere fino al trentunesimo posto per trovare un’altra azienda del made in Italy. E’ la Cartiera Mantovana, fondata nel 1615 dalla famiglia Marenghi, tuttora guidata da Cristina Marenghi e figli.
Tutte nate nel Settecento sono le ultime italiane che affollano la classifica di “Family Business”: la calabrese Amarelli Fabbrica de Liquirizia di Rossano Scalo (1731), la laneria Fratelli Piacenza di Pollone, in provincia di Biella (1733), la Fonderia Daciano Colbachini di Padova (1745), il Lanificio Conte di Schio (1757). Esclusa, infine, l’azienda familiare forse più famosa d’Italia, la ditta Bortolo Nardini di Bassano del Grappa: presente al centesimo posto nella classifica 2004, è uscita dalla graduatoria 2008 perchè nata “solo” nel 1779; altre aziende più antiche di lei sono state infatti “scovate” dagli autori della ricerca.
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