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SEI UBRIACO? L’AUTO NON SI ACCENDE. LINO STOPPANI, A CAPO DELLA FIPE-CONFCOMMERCIO, RIPROPONE I DISPOSITIVI BLOCCA-MOTORE. CHE ALCUNE CASE AUTOMOBILISTICHE STANNO GIÀ SVILUPPANDO

Diciamola tutta: questa è un’invenzione che piacerà. Se le auto tendono sempre più a trasformarsi da mezzi di trasporto a congegni di sicurezza, perché non plaudire all’idea suggerita da Lino Enrico Stoppani alle case automobilistiche affinché immettano sul mercato vetture con dispositivi elettronici per il blocco motore nel caso in cui il conducente sia in uno stato psicofisico alterato? Stoppani, presidente della Federazione Italiana Pubblici Esercizi (Fipe), ha rilanciato la proposta già considerata, negli anni passati, alla presentazione della ricerca dell’Istituto Piepoli “Le cause degli incidenti stradali: percezione versus realtà”.

Del resto, alcune case automobilistiche hanno ormai sviluppato prototipi dotati di sistemi di blocco del motore grazie a dispositivi elettronici in grado di rilevare un guidatore con tasso alcolemico fuori dagli standard.

È un’invenzione che piacerà, dicevamo. Piacerà a esercenti e produttori, che saranno sciolti da vincoli di responsabilità e divieti. Piacerà ai “furbetti all’italiana”, che escogiteranno subito - c’è da scommetterci - mille modi di eludere o escludere i sensori. Piacerà ai bevitori occasionali, perché li metterà al riparo da espropriazioni dell’auto da parte di singolari figuri in abito nero e finiture rosse. Ma che succederà quando, dopo aver bevuto tre bicchieri anziché due, saremo gli ultimi clienti a lasciare quel localino sperduto di campagna in piena notte a cinquanta chilometri da casa?

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