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ATTUALITÀ

“Semplificare le vendite a distanza”. Il vino vuole uniformità per il reparto e-commerce

I Vignaioli Indipendenti (Fivi) chiedono un tavolo di lavoro a livello europeo affinché si crei uno sportello unico “One-Shop Stop”
CEVI, E-COMMERCE, FIVI, Italia
I Vignaioli Indipendenti (Fivi) chiedono semplificazioni sull’e-commerce

Semplificare le vendite a distanza del vino per superare le difficoltà dei produttori e adeguarsi a un mercato che è cambiato a causa della pandemia. La Fivi (Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti) chiede che venga istituito nel 2022 un tavolo di lavoro a livello europeo affinché si crei uno sportello unico One-Shop Stop (Oss) in tutti gli Stati membri per l’assolvimento delle accise, anche per i produttori di vino. Attualmente, infatti, questa pratica vantaggiosa per le vendite online è consentita solo per certe categorie di prodotto, penalizzando il commercio dei beni soggetti ad accisa per cui non è prevista, tra cui il vino. Il settore si sente penalizzato considerando anche i numeri dell’e-commerce che, dopo il boom del 2020, nel 2021 è continuato a progredire, a ritmi del +40% (analisi WineNews su “top player” come Vino.com, Bernabei, Callmewine e Xtrawine e realtà giovani ma in forte crescita come Etilika).
I Vignaioli Indipendenti Italiani, su richiesta di Cevi (Confédération Européenne des Vignerons Indépendants), hanno scritto una lettera al Ministro dell’Economia e delle Finanze Daniele Franco chiedendo di promuovere l’istanza di semplificazione nelle vendite a distanza del vino davanti al Commissario della Dg Taxu (la Direzione Ue che si occupa di fiscalità e unione doganale) Paolo Gentiloni, sottolineando le difficoltà attuali dei produttori.
“Una semplificazione doverosa e inderogabile - dichiara Lorenzo Cesconi, presidente Fivi - in un momento in cui le relazioni e le vendite a distanza sono diventate la norma. Questi due anni di pandemia hanno modificato le nostre abitudini in tutti gli ambiti ed è necessario anche un adeguamento a livello normativo. È impensabile che, a causa delle differenze nelle procedure di vendita tra i diversi Stati membri, l’onere amministrativo e i costi a carico degli operatori siano elevatissimi e dissuadano i produttori a concludere le vendite. In questo modo vengono penalizzate soprattutto le realtà che si impegnano direttamente nel commercio dei propri prodotti. I Vignaioli Indipendenti si occupano, infatti, dell’intera filiera all’interno della propria azienda, partendo dalla coltivazione del vigneto, passando per la vinificazione, per arrivare alla vendita diretta della bottiglia”.
Oltre ai vantaggi di una burocrazia più snella, la nuova normativa comporterebbe anche una riduzione al minimo delle frodi fiscali e maggiore trasparenza nella concorrenza tra i negozi online e quelli fisici. Questo regime rappresenterebbe inoltre un passo importante per rafforzare la libera commercializzazione delle merci e permetterebbe, sia ai produttori che ai consumatori europei, di trarre pieno vantaggio dalle opportunità del mercato interno.

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