Per anni considerate off limits e accessibili solo a cuochi e camerieri, le cucine stanno diventando la nuova attrattiva di alberghi e ristoranti, che sempre più investono per ristrutturarle, rimodernarle e soprattutto renderle "a vista". Lo chef si muove così tra pentoloni e padelle come su un palcoscenico. E' quanto emerge dallo studio di Eta Meta Research per Bar Giornale (Editoriale GPP SPA), condotto attraverso un questionario tra titolari e gestori di 152 Guide Restaurants, ristoranti selezionati dalle più importanti guide. Il 65,1% dei ristoranti, dal Nord al Sud, investono sull' innovazione degli strumenti da cucina e quasi 4 su 10 ammettono di aver acquistato nuove attrezzature da cucina per adeguarsi alla moda di rendere la cucina sempre più "visibile al pubblico". E parlando di innovazione, malgrado il moltiplicarsi di accessori e attrezzature sempre più evolute, il motore iniziale è sempre la creatività dello chef (70,2%), che ispira i costruttori a realizzare nuovi prodotti, non certo il contrario. In ogni caso, a quanto emerge dalla ricerca, una delle priorità è tenersi sempre più informati sui colleghi e su cosa la tecnologia mette a disposizione per esprimere la loro arte. Una creatività che alimentano leggendo riviste specializzate (48,7%), stabilendo un contatto diretto con le aziende (34,2%) e confrontandosi con i colleghi (22,4%).
"La cucina è sempre più simile ad un vero e proprio palcoscenico in cui si muove lo chef-attori - sottolinea Saro Trovato, presidente di Eta Meta - Da tempo l'estetica è diventata un elemento fondamentale per le sale dedicate ai clienti, ora è un elemento imprescindibile anche per quello che una volta era un antro aperto ai soli "iniziati", ovvero la cucina. Di pari passo con il diffondersi della cucina a vista cresce la richiesta per attrezzature sempre più evolute, strumenti che prendono spunto dalla creatività degli stessi chef e che sono in grado di unire alla funzionalità un'estetica degna dell'opera del miglior design". L'immagine diventa fondamentale anche in cucina: la moda influenza uno chef su due. Ben il 70,2% degli intervistati ha detto che è assolutamente la creatività del cuoco a fornire l'impulso ai cambiamenti, non certo architetti o designer. Anzi, solo il 20% dei ristoratori si affiderebbe ad un architetto per "firmare" la nuova cucina. Allo stesso modo, dalla domanda sulle motivazioni di acquisto di nuove attrezzature emerge che la ragione fondamentale è quella di disporre di strumenti in grado di concretizzare l'inventiva dello chef (53,9%), molto più che la necessità di rinnovare attrezzature ormai obsolete o poco funzionanti (26,3%). Ma il bisogno di offrire strumenti alla creatività dello chef non rappresenta l'unica motivazione.
In uno scenario che vede i cuochi alla ribalta, come veri attori che si muovono su un palcoscenico rappresentato dalle loro cucine, l'immagine è ormai un elemento imprescindibile, come lo sono le attrezzature di scena, le scenografie e i costumi nel teatro. Quanto allora la decisione di rinnovare le attrezzature da cucina dipende dalla necessità di adeguarsi alla moda di rendere la cucina sempre più "visibile" al pubblico? Ben il 36,8% ha risposto "molto", seguito e supportato dal 23,7% che ha risposto "abbastanza". Senza mai dimenticare la funzionalità i ristoranti sono sempre più un luogo dove si mette in scena uno show.
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