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SEMPRE PIÙ “FUORI STAGIONE”, MA ANCORA IN MAGGIORANZA AD AGOSTO, E SEMPRE PIÙ “AUTOSUFFICIENTI” DAL PUNTO DI VISTA ENOGASTRONOMICO, A DISCAPITO DEI RISTORANTI: ECCO I VACANZIERI ESTIVI 2012 FOTOGRAFATI DA COLDIRETTI SU DATI SWG

Sempre più “fuori stagione”, ma ancora in maggioranza ad agosto, e sempre più “autosufficienti” dal punto di vista enogastronomico, a discapito dei ristoranti: ecco i vacanzieri estivi 2012 fotografati da Coldiretti su dati Swg. Se il 36% degli italiani ha scelto di trascorrere le ferie fuori stagione, vacanza d’estate per il 55% vuol dire ancora agosto. “Una caratteristica che - sottolinea la Coldiretti - costa cara ai vacanzieri che sono costretti ad affrontare le tariffe dell’alta stagione che nelle strutture ricettive e nelle varie attività di svago possono essere pari anche al doppio di quelle degli altri periodi dell’anno. Le vacanze a giugno, luglio e settembre oltre ad essere piu’ convenienti hanno il vantaggio della maggiore tranquillità e spesso negli ultimi anni anche quello - continua la Coldiretti - del beltempo, per effetto dei cambiamenti climatici che ha cambiato gli andamenti stagionali”. Per ora, in ogni caso, il bilancio del mese di giugno è stato abbastanza positivo per i 20.000 agriturismi italiani dove sono stati quasi mezzo milione gli ospiti che hanno scelto di trascorrere le vacanze, con una permanenza media di circa 3 giorni secondo una stima della Coldiretti sulla base delle previsioni di Campagna Amica. Con la “vacanza verde” che tiene, in controtendenza sul calo generale. “La necessità di ottimizzare il rapporto prezzo/qualità premia l’agriturismo grazie - sottolinea la Coldiretti - alle offerte flessibili sia per quanto riguarda il pernottamento che la ristorazione. Nella scelta della destinazione della vacanze in campagna prevale il last minute spesso attraverso internet con il passaparola informatico”.

Ma estate vuol dire soprattutto mare e spiaggia, e qui arriva la sorpresa: per la prima volta in 5 anni gli italiani che si prepareranno da soli il pranzo “al sacco” sulla riva del mare supererà quelli che sceglieranno il ristorante: 32% su 28%. Un sorpasso spinto soprattutto dalla necessità di risparmiare qualcosa, ma anche dalla passione per gli italiani ai fornelli e da un’estate che predilige piatti semplici e gustosi, spesso consumati con comodo in riva al mare, nelle piazze delle città d’arte o all’ombra delle pinete. “Tra i piatti piu’ gettonati - sottolinea la Coldiretti - i classici panini ma anche l’insalata di riso, le frittate, la caprese, le paste fredde, la cotoletta e il tradizionale prosciutto e melone, il tutto con una abbondante razione di frutta. E l’acquisto degli ingredienti per la preparazione dei pasti sempre piu’ spesso avviene nei mercatini che si moltiplicano nelle località di vacanza, che puntano forte sui prodotti tipici”.

E se diminuisce il numero di quanti scelgono ristoranti, ma anche trattorie, bar e pizzerie, un po’ è anche colpa del “rischio tarocco, con i menu’ acchiappaturisti che si moltiplicano lungo tutta la penisola. Il rischio “tarocco” riguarda tutte le località piu’ turistiche dove è bene tenersi alla larga - precisa la Coldiretti - dai ristoranti che offrono ricette “violentate” come la cotoletta alla milanese preparata con carne di pollo o maiale, fritta nell’olio di semi al posto della carne di vitello fritta nel burro e fuggire rapidamente di fronte ad una locanda romana che offre spaghetti alla carbonara con prosciutto cotto al posto del guanciale e formaggio grattugiato al posto del pecorino romano. Tra i piatti piu’ traditi nella costiera amalfitana ci sono la tipica caprese, servita con formaggio industriale al posto della mozzarella di bufala o del fiordilatte mentre in quella ligure non mancano i casi di pasta al pesto proposta con mandorle, noci o pistacchi al posto dei pinoli e con il formaggio comune che sostituisce l’immancabile parmigiano reggiano e il pecorino romano. Un inganno che colpisce anche la tradizione siciliana con la pasta alla norma preparata spesso con semplice formaggio grattugiato al posto della ricotta salata. Ma tra i falsi culinari piu’ spacciati lungo tutta la penisola durante l’estate figurano anche il tiramisu’ con la panna al posto del mascarpone e gli spaghetti alla bolognese, una invenzione per stranieri completamente sconosciuta nella città emiliana”.

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