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SENTIMENT ISMEA: AGRICOLTURA, PRIMO TRIMESTRE 2011 MEGLIO DEL 2010, MA ANCORA POCO SODDISFACENTE PER GLI AGRICOLTORI ITALIANI. COLDIRETTI: SOLO AGRICOLTURA TRAINA RIPRESA. CIA: TROPPI PROBLEMI PER IMPRESE. CONFAGRICOLTURA: SERVONO POLITICHE MIRATE

Per l’agricoltura italiana si chiude un primo trimestre 2011 in miglioramento, ma ancora poco soddisfacente per le aziende agricole italiane, malgrado il recupero dei prezzi. È il sentiment che emerge, dai giudizi raccolti da Ismea, su un panel di 900 operatori del settore primario, ancora in apprensione per l’andamento dei costi di produzione e la tenuta dei redditi.
Nel complesso, la congiuntura del primo trimestre 2011, secondo il giudizio prevalente degli agricoltori, si è rivelata comunque migliore in rapporto al quarto trimestre 2010, delineando un’evoluzione più favorevole rispetto alla media per la zootecnia da latte e la vitivinicoltura. In linea con l’andamento generale l’olivicoltura e le coltivazioni legnose, a fronte di un quadro un po’ più frenato per seminativi, altre erbacee e zootecnia da carne.
Secondo l’Ismea, la dinamica della produzione è indicata in lieve incremento su base trimestrale, ma è risultata in flessione sia su base annua che rispetto alle aspettative. Gli operatori dichiarano un aumento dei costi di produzione sul trimestre precedene, a causa soprattutto del rincaro delle materie prime energetiche, dei mangimi e dei concimi. Ulteriori inasprimenti sono attesi nel breve termine sui capitoli carburanti e prodotti per l’alimentazione animale. Quanto all’andamento del mercato, dai giudizi prevalenti emerge un incremento dei prezzi che ha interessato in modo trasversale tutte le produzioni, ad esclusione di alcuni ortaggi e di taluni comparti della zootecnia da carne. L’indagine focus di questo primo trimestre 2011 mette inoltre in evidenza un’evoluzione leggermente al di sotto delle aspettative per quanto attiene agli sviluppi colturali. I raccolti sono attesi comunque in aumento per le patate, stabili nel settore ortofrutticolo e in lieve flessione in quello dei cereali.

Focus - Istat: contributo positivo dell’agricoltura alla crescita del Pil nel primo trimestre 2011. Coldiretti: “solo l’agricoltura cresce e traina ripresa”. Cia: “ancora troppi problemi condizionano le imprese”. Confagricoltura: servono scelte politiche mirate per migliorare competitività
L’agricoltura continua la svolta positiva di recupero del valore aggiunto anche nel primo trimestre del 2011 durante il quale è l’unico settore produttivo che cresce dopo l’aumento dell’1% registrato nel 2010, anche se permangono settori in difficoltà. Emerge da una stima dell’Ufficio Studi della Coldiretti, sui dati Istat sull’andamento del Pil nel primo trimestre. Mentre industria e servizi sono stazionari, l’agricoltura è cresciuta in misura superiore alla media per effetto, sottolinea la Coldiretti, di una ripresa nei prezzi dopo i crolli degli anni precedenti e una sostanziale tenuta della produzione. A preoccupare per i prossimi mesi sono, continua la Coldiretti, le tensioni sul lato dei costi di produzione che nel trimestre sono aumentati del 4,2% con punte del 6,7% per i carburanti e del 18% per i mangimi mettendo in difficoltà le attività di allevamento.
“L’agricoltura dimostra di essere un comparto ancora vitale - secondo il presidente della Cia - Confederazione Italiana Agricoltori Giuseppe Politi - non si devono, però, dimenticare tutti i problemi che ancora condizionano le imprese: la situazione per gli agricoltori resta molto difficile, anche perché continua a mancare una vera politica di sviluppo. Per questo motivo, riteniamo importante la proposta del ministro Romano sugli Stati Generali dell’agricoltura”. Per Politi, non si può ancora dichiarare superata la lunga fase di crisi. “I nervi scoperti del settore (tra costi produttivi record, redditi sempre più tagliati, prezzi sui campi non ancora remunerativi e competitività in costante frenata) ora richiedono prudenza e soprattutto interventi mirati. Adesso più che mai - conclude il presidente della Cia - è indispensabile che vengano adottate nuove politiche tese a valorizzare e sviluppare l’attività imprenditoriale agricola. Oltre agli Stati generali, servono: una rinnovata politica agraria; un’azione condivisa sulla Pac post 2013; una concertazione alla quale restituire spessore e legittimità”.
“E’ una buona notizia, ma non dimentichiamo - commenta Confagricoltura - che l’agricoltura ha ancora da recuperare un calo di quasi due miliardi, cioè più del 6%, accumulato dal 2004 al 2009, in parte già ridotto con l’aumento del valore aggiunto del 2010 (+1%). Il dato positivo c’è - conclude Confagricoltura - ma rimane un problema di crescita anche per l’agricoltura, che bisogna fronteggiare con politiche mirate a stabilizzare la ripresa ed a migliorare la competitività delle produzioni del settore primario. Non dimentichiamo che l’agricoltura è troppo soggetta al mercato globale ed alle tensioni dei prezzi delle materie prime e dell’energia, che si riflettono anche sui costi di produzione”.

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