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INFLAZIONE

Senza tregua il caro tazzina: il prezzo del caffè a +20% nel 2025 sul 2021

Serviti 6 miliardi di espresso all’anno in Italper una spesa di 7,3 miliardi di euro (+1,14 miliardi a parità di consumo). Parola di Assoutenti
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Il prezzo del caffè a quasi +20% nel 2024 sul 2021 (ph: Freepik/Senivpetro)

Prosegue anche nel 2025 il fenomeno del caro-tazzina, con i prezzi del classico espresso al bar in ulteriore aumento sul 2024. Un trend che si protrae da tempo, tanto che, rispetto al 2021, l’irrinunciabile appuntamento degli italiani con la tazzina di caffè costa in media quasi il 20% in più. I dati provengono da uno studio condotto dal Centro di formazione e ricerca sui consumi (Crc) in collaborazione con Assoutenti, che ha confrontato i prezzi del caffè servito nei bar delle principali città italiane.
Tuttavia, i prezzi potrebbero crescere ancora parecchio: parola di Cristina Scocchia, ad di Illycaffe, che stima come nei prossimi mesi si possano registrare ancora aumenti del 15-20% a causa dei prezzi delle materie prime sempre più alti. Analizzando i dati dell’apposito Osservatorio Nazionale del Commercio Mimit, emerge, infatti, come la tazzina di espresso continui a subire continui incrementi, al punto che “il prezzo nelle grandi città è passato da una media di 1,03 euro del 2021 a una media di 1,22 euro di gennaio 2025, con un aumento superiore al 19%”, spiega il Crc.
I listini sono estremamente diversificati sul territorio italiano: Bolzano si conferma la città col caffè più costoso con un prezzo medio di 1,43 euro, seguita da Trento, Pescara e Trieste con 1,34 euro. Sul versante opposto è Catanzaro la più economica, mentre anche Napoli, “capitale” mondiale del caffè, registra incrementi superiori al +32% e un prezzo medio ormai prossimo a quota 1,20 euro.
L’aumento dei prezzi dell’espresso comporta un aggravio di spesa considerevole per i consumatori. La pausa caffè al bar rappresenta un’abitudine quotidiana per milioni di cittadini, spiega Assoutenti, tanto che in Italia vengono servite ogni anno circa 6 miliardi di tazzine nei locali pubblici. Di conseguenza, la spesa complessiva per l’espresso è passata dai 6,18 miliardi di euro all’anno del 2021 agli attuali 7,32 miliardi, segnando un aumento di ben 1,14 miliardi a parità di consumi.
“Alla base del caro-caffè vi sono una serie di fattori, il caro-energia che determina maggiori costi in capo ai pubblici esercizi, e i rincari della materia prima”, afferma il presidente Assoutenti Gabriele Melluso.
“Speriamo inizi una fase di discesa dei prezzi delle materie prime. Nelle ultime due settimane c’è stata una fase del genere - ha spiegato Cristina Scocchia - siamo intorno ai 370/380 centesimi per libbra, e comunque oggi non ci sono le condizioni reali perché il prezzo debba restare così alto”. Difatti, in linea di massima il prezzo era aumentato soprattutto per le condizioni climatiche che hanno portato a fenomeni meteo avversi in Brasile e Vietnam, “ma recentemente questi fenomeni per fortuna non si sono verificati, e poi ci sono stati anche problemi legati al Canale di Suez, e anche quelli sono in via di risoluzione”. Ma il meccanismo speculativo resta: “il caffè è una “soft commodities” e su queste la speculazione è molto alta”, conclude Scocchia.

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