Il periodo, tra la fine di agosto e l’inizio di settembre 2021, si delinea sempre più come l’orizzonte per le grandi fiere italiane dedicate al cibo e all’agroalimentare, che cercano di riprogrammare la propria attività in un contesto di pandemia ancora di grande caos, soprattutto sul fronte dei viaggi internazionali, fondamentali per questo tipo di manifestazioni, in particolare quando coinvolgono settori produttivi che hanno come orizzonte di mercato il mondo. E così, dopo lo spostamento di Cibus (a Fiere di Parma, dal 4-7 maggio al 31 agosto-2 settembre, dopo aver sondato buyers e imprese, come comunicato nei giorni scorsi dalla fiera guidata da Antonio Cellie), ora anche Macfrut, la più importante e storica fiera internazionale dedicata all’ortofrutta (unico comparto dell’agroalimentare che contende al vino il primato dell’export in valore, ndr) riprogramma, e da appuntamento a Fiera di Rimini non più dal 4 al 6 maggio, bensì dal 7 al 9 settembre (insieme a Fieravicola, ndr), con un format ibrido, tra fiera fisica e opportunità digitali, che si delinea sempre più come la “nuova normalità” degli eventi post pandemia. Uno spostamento, di fatto, che Macfrut racconta come “un’edizione speciale nel format e nelle proposte”, quella che sarà di scena nel “2021 Anno Internazionale dell’ortofrutta”, con un occhio particolare al grande mercato della Cina. Tanto che il 6 settembre, in una sorta di anteprima, andrà di scena il “The China Day”.
Macfrut 2021 “non sarà, infatti, un semplice spostamento di data - spiega una nota - bensì una “special edition” che unisce l’insostituibile ruolo di fiera di business e relazioni umane in presenza, con le opportunità offerte dal mondo digitale per ampliare il proprio raggio d’azione commerciale oltre i confini. Un format innovativo, dunque, che mette in campo il know-how di 37 edizioni fieristiche per i professionisti del settore, a cui si aggiunge l’esperienza pionieristica del web sperimentata con successo in Macfrut Digital. Nel concreto, chi prende parte a Macfrut 2021, oltre allo stand in fiera, raddoppierà la presenza con uno stand virtuale anche in piattaforma digitale (macfrutdigital.com), ampliando così le possibilità di business in entrambe le direzioni”.
“Ancora una volta Macfrut si fa pioniere di un progetto innovativo - ha detto Renzo Piraccini, presidente Macfrut - che guarda al futuro. C’è tanta voglia nel settore di ritrovarsi di persona, di assaporare quel contatto umano che da troppo tempo ci manca. Contestualmente c’è il realismo di una situazione che ha completamente cambiato il nostro modo di vedere le cose. Macfrut special edition in programma il 7-9 settembre risponde ad entrambe le esigenze: presenza fisica e opportunità del digitale. Siamo stati i primi a scommettere su una fiera virtuale nel mondo dell’ortofrutta nel settembre scorso, vogliamo essere i primi a proporre un format innovativo che unisca fisico e digitale”.
Una delle grandi novità, come detto, sarà la giornata esclusivamente dedicata al business con la Cina, ovvero il “The China Day”, in programma lunedì 6 settembre sulla piattaforma macfrutdigital.com. “Grazie ai positivi risultati della scorsa edizione di Macfrut Digital n. 1 quando il Padiglione Cina ha avuto 120.000 visite e l’ammontare degli ordini ricevuti dagli espositori ha superato i 10 milioni di dollari, Atpc (Agricoltural Trade Promotion Centre), l’Ente Governativo Cinese per la Promozione dei Prodotti Agricoli ha deciso di puntare decisamente su Macfrut. The China Day vedrà la presenza di oltre 100 aziende cinesi e di numerose imprese internazionali desiderose di proporre i propri prodotti e servizi alla Cina. Tutti gli stand saranno visibili in tre lingue: italiano, inglese e cinese. Gli incontri b2b saranno accompagnati da un servizio di interpretariato a disposizione di espositori e buyer. Insieme alla parte commerciale sarà realizzato anche un Forum Italia-Cina sulle opportunità di business sulla filiera dell’ortofrutta”. Quattro le peculiarità dell’adesione cinese nel China Day: rima di tutto numerica con una presenza decisamente in crescita, dalle 87 imprese della prima edizione a oltre un centinaio il 6 settembre; in secondo luogo, di qualità, con il Centro di Promozione del Commercio Agricolo del Ministero dell’Agricoltura Cinese, che selezionerà solo le imprese premium; ed ancora, una maggiore quantità di prodotti ortofrutticoli cinesi esposti; infine, l’ipotesi di una presenza espositiva direttamente a Macfrut nel caso la situazione sanitaria fosse sotto controllo.
“La Cina sceglie Macfrut come fiera di riferimento per il suo business ortofrutticolo - spiega ancora Renzo Piraccini - con questo progetto raccogliamo quanto seminato in Macfrut Digital n. 1, che aveva visto una massiccia adesione di imprese cinesi. Soddisfatti della fiera, il Centro di Promozione del Commercio Agricolo del Ministero dell’Agricoltura della Repubblica Popolare Cinese ha deciso di rilanciare con un progetto ancora più importante che rappresenta una grande opportunità per le aziende italiane per fare business con il grande stato asiatico”.
“Negli anni, Macfrut è diventata una delle più influenti fiere ortofrutticole d’Europa e dell’area mediterranea - afferma Ma Hongtao, direttrice del Centro di Promozione del Commercio Agricolo del Ministero dell’Agricoltura e degli Affari Rurali - insieme con l’eccellente contributo congiunto fra Cina e Italia all’approfondimento e al rafforzamento continuo del progetto “Belt and Road” e con l’incessante espansione degli scambi agricoli e del commercio di prodotti dell’agricoltura tra i due Paesi, Macfrut seguiterà ad essere un importante ponte di collegamento tra i mercati di Europa e Cina. La sua capacità di innovazione nel campo dei servizi relativi ad acquisti internazionali, scambi commerciali, matchmaking accurati ... la farà certamente diventare un’importante piattaforma per gli scambi del settore ortofrutticolo a livello mondiale”. In contemporanea a Macfrut, è stata riprogrammata anche Fieravicola, kermesse dedicata al comparto avicolo, che, tra le altre cose, ospiterà l’International Poultry Forum, organizzato con l’Associazione Avicola Eurasiatica.
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