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SI POTRA' COMPRARE DI NUOVO L'OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA SFUSO

Chi vorrà recarsi direttamente dal contadino o al frantoio per comprare olio extravergine d’oliva sfuso, ora potrà farlo nuovamente. Un’usanza che gli italiani avevano protratto nel tempo ma che da qualche anno era assolutamente vietata. Ora, invece, il decreto ministeriale che recepiva il regolamento Ue in cui si vietava la vendita di olio sfuso, è stato annullato dal Tar della Liguria che ha accolto il ricorso di un gruppo di produttori, frantoiani e piccoli comuni rurali rendendo di fatto inapplicabili le disposizioni di Bruxelles.

La Confederazione Italiana Agricoltori (Cia) esulta per la sentenza emessa dal Tar il 28 gennaio scorso, in quanto viene così ripristinata una situazione di legalità per una pratica che per gli italiani è una tradizione. Il Tribunale non ha riconosciuto l’obbligo da parte dei produttori di confezione l’olio per la vendita, quindi l’Italia si trova nella condizione di dover modificare la norma europea. La Cia si è già impegnata nella raccolta di firme per modificare la legge che i produttori avevano contestato sin dall’inizio.

In Italia, il 30 per cento del prodotto realizzato non finisce sul mercato. Vale a dire che delle 500 mila tonnellate prodotte in Italia, 150 mila vengono consumate o vendute direttamente da chi realizza l’olio. La legge comunitaria, secondo i produttori, nasceva con il pretesto di garantire origine e tracciabilità del prodotto a favore del consumatore, ma in realtà innescava solamente un effetto di spinta dei consumatori verso l’acquisto di olio nei supermercati.

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