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SLOW FOOD - 1700 OSTERIE PER MANGIAR BENE ITALIANO, UNA GEOGRAFIA DELLE USANZE GASTRONOMICHE E AUTENTICITA' SAPORI. L'EDIZIONE 2005 HA VENDUTO 110.000 COPIE

"Un sussidario per mangiare bene e all'italiana": è l'edizione 2006 della guida alle "Osterie d'Italia", presentata oggi a Roma, da Slow Food, che annovera 1.700 indirizzi: "luoghi di ristorazione, anche in agriturismo - dice la curatrice Paola Gho - caratterizzati dall'autenticità dei sapori, dalla fedeltà alle usanze gastronomiche regionali e dalla valorizzazione della convivialità". 193 tappe new entry, 223 locali del buon formaggio e i due percorsi monotematici (lo stoccafisso all'anconetana e i folpari di Padova) per i tanti viaggiatori del piacere, a tavola.

"Una geografia del cibo tradizionale - secondo Slow Food - che mostra di saper resistere all'assedio dei fast food e pizzerie anche se, con la difficile congiuntura economica, calano i clienti anche nei luoghi della memoria. Interessanti i nuovi locali gestiti dai figli di cuochi di mestiere che, sulla scia dell'esperienza familiare, fanno tesoro del passato, costruendo futuro".

L'incontro gastronomico, al quale ha partecipato il fondatore delle "chioccioline" Carlo Petrini, è stata curata dalle 80 osterie laziali, in abbinamento alle etichette del Gruppo italiano Vini. L'edizione 2005, che celebrava il quindicennale, ha raggiunto le 110.000 copie vendute.

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