Slow Foos rilancia la sua battaglia contro Ogm. A commento della sentenza della Corte Europea, nella causa che opponeva le imprese attive nel settore delle biotecnologie all’Italia, sono stati espressi commenti positivi da più parti. Il principio che viene chiamato in causa è quello della tutela della salute pubblica. “Legittima e lodevole preoccupazione - commenta Piero Sardo, presidente della Fondazione Slow Food per la Biodiversità - ma quando si ha a che fare con l’ingegneria genetica e le sementi Ogm il problema è anche un altro. In attesa di risultati scientificamente accertati sui possibili danni alla salute provocati dagli Ogm, che possono richiedere anni e anni di verifiche e di ricerche, rischiamo di vedere contaminata per sempre la nostra agricoltura. E’ il principio di libera scelta che viene messo a rischio!”.
La posizione di Slow Food è chiara. Gli Ogm vanno respinti perché in Italia non servono: abbiamo una ricca varietà di produzioni tipiche che va promossa e difesa, su cui deve puntare la nostra agricoltura. Il territorio italiano, per la sua conformazione geografica, non si presta alla coesistenza tra coltivazioni tradizionali e Ogm. La contiguità tra territori, la stretta commistione e l’intrecciarsi sui nostri suoli di tessuti agricoli, urbanizzati, boschivi rendono di fatto impossibile l’adozione di misure di sicurezza efficaci. “A contaminazione avvenuta, gli agricoltori non sarebbero più in grado di decidere liberamente cosa coltivare nei propri campi - continua Piero Sardo - e questo sarebbe un grave limite alle libertà di tutti noi. Rischiamo di percorrere una strada che non ci consente di tornare indietro“.
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