"Farò da ponte tra la nuova e la vecchia generazione. Abbiamo bisogno del contributo di coloro che sono nell'associazione sin dall'inizio e dell'enorme energia dei giovani. Perché Slow Food è anche questo: una forte identità in continuo movimento": con queste parole Roberto Burdese, neo presidente di Slow Food Italia, ha concluso il Congresso di Slow Food Italia, che ha visto Carlo Petrini passare il testimone della presidenza nazionale (la notizia era stata, nei mesi scorsi, anticipata anche da WineNews, ndr).
"Ciò che avevo anticipato quattro anni fa al Congresso di Riva del Garda - ha spiegato Petrini - ora si è realizzato; la presidenza di Burdese lavorerà in piena indipendenza e il mio ruolo in Slow Food Italia sarà molto defilato. Darò libero spazio a Roberto, ma chiedo complicità. La parola complicità ha la stessa etimologia di complessità. Slow Food è fatta di complicità gioiosa che rende possibile il raggiungimento dei nostri scopi complessi".
"Alla prossima riunione dei dirigenti di Slow Food Internazionale (di cui è presidente onorario, ndr) - ha aggiunto - ricorderò che l'idea di Slow Food è nata in Italia. Qui si é creato il crogiolo di pensieri e progetti. L'Italia e l'associazione nazionale hanno dato molto. E' stato con il Congresso di Palermo del '94 che si e' portata l'impostazione teorica della nostra associazione a livello planetario. Slow Food Italia ha creduto nell'internazionalità del movimento e i risultati sono evidenti, uno su tutti Terra Madre".
Esprimendo il grande affetto per il fondatore, i delegati hanno eletto Carlo Petrini, presidente onorario di Slow Food Italia.
Nel segno della continuità Burdese ha poi ribadito i concetti espressi da Petrini nei giorni scorsi: "Sono stati quattro giorni - ha detto - di incredibili emozioni. Voglio assicurarvi che i tre elementi indicati da Carlin come fondamentali per Slow Food saranno alla base del mio lavoro: giocosità amicale, curiosità e coscienza dei nostri limiti. Diffondiamo questi valori meravigliosi. Oggi partiamo per il nostro pezzo di viaggio, tenendo presente che non abbiamo una meta, ma una rotta, e qualcuno dopo di noi raccoglierà il nostro testimone".
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