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Sos per il miele italiano: la produzione, già quasi dimezzata (-50%) per effetto del clima, è minacciata dall’arrivo in Italia del coleottero “Aethina tumida” “che mangia miele, polline e covate, annientando le popolazioni di api”. Così Coldiretti

La produzione made in Italy di miele di acacia, castagno, di agrumi e mille fiori, già quasi dimezzata (-50%) per effetto del clima, è minacciata dall’arrivo in Italia dell’insetto killer delle api “che mangia il miele, il polline e, soprattutto la covata annientando la popolazione di api o costringendola ad abbandonare l’alveare”. È la Coldiretti a lanciare l’allarme per l’arrivo in Italia del coleottero “Aethina tumida” della famiglia dei Nititulidi che aveva già invaso il Nord America alla fine degli anni ’90 provocando ingenti danni al patrimonio apistico, con livelli di infestazione mai riscontrati in Africa, sua zona di origine. La Coldiretti ha inviato una lettera al Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina per chiedere aiuti di Stato per le aziende già colpite.
Sono stati già distrutti, sottolinea la Coldiretti, 3.000 apiari situati nelle zone dei focolai d’infezione del coleottero in Calabria e in provincia di Siracusa, con conseguenti danni economici di natura diretta ed indiretta quantificabili in milioni di euro, dall’analisi di un primo bilancio delle aziende colpite dal provvedimento di abbattimento per l’eradicazione del coleottero Aethina tumida. Inoltre, a seguito del venir meno delle api sul territorio, si prevedono conseguenze anche per gli agricoltori per la carenza d’impollinazione delle colture agrarie.
Gi apicoltori, riferisce la Coldiretti, non possono spostare gli apiari indenni nel raggio di 20 chilometri da dove è stato riscontrato il primo focolaio, né possono far rientrare gli apiari nella zona di restrizione, quindi senza poter effettuare spostamenti e senza api, nella prossima stagione produttiva non potranno produrre miele.
“Al fine di cercare di mantenere il tessuto economico e sociale del territorio è necessario intervenire a sostegno delle aziende gravemente colpite attraverso strumenti che ne possano sostenere la ripresa dell’attività economica” ha chiesto il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nella lettera inviata al Ministro Martina nel sottolineare che “a tale scopo, vista l’esiguità del regime de minimis in agricoltura, pari a 15.000 euro ad azienda, risulta fondamentale intervenire attraverso un idoneo regime di aiuto di Stato da comunicare o notificare a Bruxelles secondo la recente normativa sugli aiuti di Stato definita dal Regolamento UE n. 702/2014”.

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