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SOSTANZE CHIMICHE DEI CONTENITORI ALIMENTARI POSSONO DIMINUIRE LA FERTILITA’: A DIRLO UNO STUDIO PUBBLICATO SULLA RIVISTA AMERICANA HUMAN REPRODUCTION

Alcune sostanze chimiche che si trovano nei contenitori alimentari possono mettere a rischio la fertilità. Secondo uno studio pubblicato nella rivista americana “Human Reproduction”, i Pfc, utilizzati, ad esempio, nei packaging di cibo fast food o della pizza, nella produzione di rivestimenti antiaderenti (le padelle) o nei trattamenti antimacchia per tappeti, rappresenterebbero un serio pericolo per le donne.

Lo studio ha misurato i livelli di composti perfluorati nel sangue di 1.240 donne: di queste, quelle con più alti livelli di Pfc avevano anche maggiore difficoltà a rimanere incinte. I Pfc sono ampiamente utilizzati dall’industria perché, grazie alle loro proprietà chimico-fisiche, sono resistenti all’idrolisi, alla fotolisi, alla biodegrazione, ma non vengono praticamente metabolizzati. Al limite i polimeri si degradano dando luogo a Pfc di peso molecolare inferiore.

Chunyuan Fei, uno dei ricercatori autori dello studio, ha ricordato che studi precedenti avevano ipotizzato che i Pfc limitassero la crescita dei bebè nel grembo, mentre Tony Rutherford, presidente della British Fertility Society, ha definito i risultati “interessanti”. Adesso il team di ricercatori amplierà la ricerca per confermare il collegamento tra problemi di fertilità e il Pfc.

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