Per la spesa alimentare gli italiani si affidano al supermercato, ma il negozio tradizionale batte il farmer market: è questo il risultato di un’indagine, realizzata da Nomisma-Demetra sui responsabili familiari per gli acquisti alimentari, al primo posto tra le scelte degli italiani ci sono i supermercati (frequentati dal 62% degli italiani), seguiti dagli ipermercati (31%) e dai discount (10%). Il negozio di vicinato è la meta preferita per il 16% di coloro che fanno la spesa; su valori analoghi la scelta per gli acquisti ai mercatini rionali (11%). I farmer market e l’azienda agricola, forme di vendita che prevedono un contatto diretto tra produttore e consumatore finale, sono stati indicati come uno dei luoghi di acquisto dei prodotti alimentari da parte del 4% degli intervistati.
I consumi alimentari domestici rappresentano, con il 16% del totale dei consumi, una delle voci di spesa più importanti sul bilancio delle famiglie italiane. Nel 2008 la spesa alimentare ha raggiunto un valore pari a 144 miliardi di euro.
“Le cooperative agroalimentare sono interlocutori privilegiati di tutti i diversi canali di vendita - commenta il presidente di Fedagri-Confcooperative, Maurizio Gardini - dai circuiti della grande distribuzione organizzata ai negozi tradizionali, dai mercati rionali alla vendita diretta. In tutto il territorio nazionale sono ben 2.000 i punti vendita e negozi cooperativi che già oggi veicolano l’8,5% del fatturato complessivo della cooperazione agroalimentare pari a quasi 2 miliardi di euro. Se poi ci riferiamo solo ai prodotti a marchio Dop/Igp la quota derivante dalla vendita diretta sale al 18% del totale”.
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