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Sprechi, in Francia la legge impone alla gdo di stipulare accordi con le organizzazioni del terzo settore e ai ristoratori di mettere a disposizione dei clienti la “doggy-bag” per gli avanzi. In Italia, però, solo il 20% la chiede, dice ColdirettI

In dirittura d’arrivo la legge contro gli sprechi alimentari in Francia. La norma impone ai grandi supermercati di stipulare accordi con le organizzazioni del terzo settore e ai ristoratori di mettere a disposizione dei clienti la “doggy bag” per gli avanzi. Dopo l’accordo sul clima, la Francia si pone come Paese d’avanguardia nella lotta agli sprechi alimentari e cerca di dare maggior sollievo ai 3,5 milioni di cittadini che dipendono per il loro sostentamento dall’elargizione di pasti gratuiti.
Il 10 dicembre è stata approvata la legge che dovrebbe ridurre di 8 milioni di tonnellate di cibo che ogni anno vanno a finire nel cestino e nei primi giorni di questo 2016 si attende la definitiva entrata in vigore del dispositivo, dopo il passaggio al Senato. Si rivolge ai supermercati di almeno 400 metri quadrati (quindi, di grandi dimensioni) e li obbliga a girare alle organizzazioni caritatevoli il cibo prossimo alla data entro la quale è “preferibile” consumarlo, oppure di trasformarlo in mangime per gli animali o ancora compost. Per far sì che ciò accada davvero, si prevede un obbligo di accordo con le organizzazioni e la mancata definizione di questi protocolli può costare fino a 75.000 euro di multa o due anni di reclusione.
Non è, come accennato, l’unica innovazione francese in tema di alimentazione e lotta agli sprechi. Sarebbero infatti previste delle nuove norme imposte ai ristoranti che servano almeno 180 pasti al giorno. I clienti saranno infatti legittimati a chiedere i cibi non consumati per portarli a casa, nelle “doggy bag” che i puristi della ristorazione transalpina hanno sempre guardato con molto scetticiscmo. I sondaggi dicono che il 75% dei francesi è favorevole all’idea, ma ben il 70% non ha mai fatto ricorso alla possibilità di portare a casa il cibo. Più o meno come gli italiani, visto che, secondo una indagine di Coldiretti ed Ixè dichiara di averlo fatto il 20% delle persone. “Indagine dalla quale si evidenzia che, però, una percentuale superiore al 25% ritiene che sia da maleducati, da poveracci e volgare, o si vergogna comunque a richiederla. Il 12% la richiede raramente, il 15 % non saprebbe che farsene mentre - sottolinea la Coldiretti - una maggioranza relativa del 28% degli italiani non lascia alcun avanzo quando va a mangiare fuori”.
“La normativa francese entrata in vigore riguarda - spiega la Coldiretti - i ristoranti con più di 180 coperti e fa parte di una iniziativa del Governo francese per dimezzare entro il 2015 gli sprechi di cibo che per la ristorazione francese sono pari a circa un milione di tonnellate all’anno. In Francia come in Italia esiste un blocco culturale a chiedere di portare a casa il cibo o il vino avanzato quando si va a mangiare fuori a differenza di quanto avviene ina altri parti del mondo come gli Usa dove - sottolinea la Coldiretti - la doggy bag è un comportamento diffuso e una prassi consolidata per gli stessi Vip.
Nell’anno dell’insediamento alla Casa Bianca, a luglio, nella prima visita ufficiale a Roma, Michelle Obama ha scelto nel ristorante “I Maccheroni” un menu a base di assaggi di pasta alla carbonara, lasagna e amatriciana accompagnati di vino rosso e prosecco facendosi notare per la richiesta della “doggy bag” con gli avanzi della cena come segnale contro lo scandalo degli sprechi alimentari, mentre la cantante Rihanna si è fatta fotografare all’uscita da un prestigioso ristorante di Santa Monica esibendo una bottiglia di Sassicaia non ancora svuotata del tutto. Una abitudine che non ha ancora contagiato capillarmente l’Italia dove permangono molte resistenze anche se di fronte a questa nuova esigenza - riferisce la Coldiretti - la ristorazione si attrezza e in un numero crescente di esercizi, per evitare imbarazzi, si chiede riservatamente al cliente se desidera portare a casa il cibo o anche le bottiglie di vino non finite e si mettono a disposizione confezioni o vaschette ad hoc. La fondazione Campagna Amica promossa dalla Coldiretti rende disponibile attraverso la propria rete di vendita di mercati, fattorie ed agriturismi l’agribag che è stata presentata all’Expo. Una opportunità per ottimizzare la spesa ma anche per ridurre gli sprechi alimentari secondo l’ obiettivo fissato anche dalla carta di Milano che dopo essere stata firmata da cittadini e leader mondiali all’Expo è stata presentata alle Nazioni Unite”.
“In media - rileva la Coldiretti - ogni italiano che ha buttato nel bidone della spazzatura ben 76 chili di prodotti alimentari durante l’anno. Una situazione che sta migliorando tra le mura domestiche dove sei cittadini su dieci (60%) hanno diminuito o annullato gli sprechi domestici, facendo la spesa in modo più oculato, utilizzando gli avanzi nel pasto successivo, o guardando con più attenzione la data di scadenza, secondo l’indagine Coldiretti/Ixè”.

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